Formia, Carta: Prevenire è meglio che curare – Il consigliere comunale di Formia, Alessandro Carta, in una nota ha dichiarato: “Siamo stati fortunati, poteva finire in tragedia. Ma fino a quando possiamo affidarci al fato? Il devastante nubifragio dei giorni scorsi, che solo per fortuita coincidenza non ha provocato vittime, dimostra come le istituzioni debbano affrontare seriamente la problematica del dissesto idrogeologico del territorio. Quello che serve non è una “politica del giorno dopo” ma una “politica del giorno prima”, capace di parlare di dissesto idrogeologico prima che devasti il nostro territorio, capace di realizzare un programma di attenzione per le colline e le montagne. Se, come dimostrato dai fatti, il dissesto a monte si ripercuote a valle, occorre allargare lo sguardo quando si mette mano alla manutenzione del territorio, che non sarà più soltanto di strade e piazze ma anche di regimazione di canali e fossi e d’interventi per eliminare le situazioni di rischio più alto, rispetto al pericolo di frana.
Formia, Carta: Prevenire è meglio che curare –Per questo il Comune deve dotarsi di un ufficio preposto in capo al quale riportare la conoscenza e il coordinamento di tutte le azioni atte a contrastare il dissesto idrogeologico. La conoscenza dei fenomeni legati:
- all’abbandono della montagna, dal disboscamento agli incendi,
- alla mancata regimazione e pulizia del fitto reticolo idraulico che contraddistingue il territorio comunale di Formia e
- alle situazioni di maggior rischio per l’innesco di movimenti franosi,
costituisce, infatti, la base per inaugurare, finalmente, una seria politica di prevenzione. Per fare ciò occorre però, dotarsi di competenze e di sistemi di vigilanza specifici sulle aree a rischio, andando oltre la generica dichiarazione di allerta meteo che diramano la Protezione Civile e la Prefettura.
Formia, Carta: Prevenire è meglio che curare – Chiedere lo stato di calamità naturale se non si fa prevenzione è come piangere sul latte versato. Non possiamo farci sorprendere da accadimenti che, pur se violenti e rapidi, sono destinati a ripetersi a causa dei cambiamenti climatici. Perciò l’indizione di una riunione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria è una decisione giusta, che però risulterà tanto più utile quanto maggiore sarà la condivisione d’ indirizzi e di programmi con gli altri soggetti titolari della tutela dei territori collinari e montani. È necessario un coordinamento tra enti, con dotazione di fondi specifici sia di provenienza regionale che comunale. Per questo è auspicabile che nella suddetta seduta consiliare intervengano anche le Presidenze dei Parchi e della Comunità Montana, oltre alla Protezione Civile e di tutti coloro interessati alla sicurezza e alla conservazione del territorio.
Il Comune deve proseguire nel programma di prevenzione degli incendi e realizzare interventi mirati di riforestazione, con essenze arboree idonee, soprattutto sulle aree fortemente compromesse dall’abbandono e dalla desertificazione. Accanto a questo occorre mettere in pratica un grande cambiamento culturale nel governo del territorio, che è stato maltrattato per anni. I cambiamenti climatici agiscono in sinergia con i cambiamenti che la mano dell’uomo ha prodotto sui territori: non si può costruire ovunque senza porsi il problema del deflusso delle acque, della loro regimentazione, e delle superfici pavimentate che accentuano il dilavamento e lo scorrimento dell’acqua. Sarebbe un bel senale di attenzione ai problemi del territorio se, oltre a quanto detto, si procedesse ad una congrua variazione di bilancio per fare fronte immediatamente alle situazioni più delicate. Da parte mia io ci sono.”