Il capogruppo della Lega al comune di Formia Antonio Di Rocco a analizza: “La sanità, dopo anni di tagli e di scarsa attenzione, torni ad essere un’eccellenza. Stop ai viaggi della speranza per tanti cittadini” “Sono tanti gli impegni che attendono il futuro governo della Regione Lazio. Stiamo lavorando perché, dopo dieci anni di amministrazione Zingaretti, sia di nuovo a guida centro destra ma il bilancio sulle ultime due legislature purtroppo è negativo soprattutto su un settore cardine della vita di tutti i giorni, la sanità. Siamo convinti, ora più che mai, che i cittadini ma anche le imprese sapranno pronunciarsi alle prossime elezioni regionali di gennaio 2023”. A dichiararlo è Antonio Di Rocco, il capogruppo della Lega al Comune di Formia, città che, benché sia sede di un Dea (Dipartimento di emergenza e di accettazione) all’interno del secondo ospedale più importante della provincia e considerato strategico tra tre province, due regioni e due metropoli come Roma e Napoli,“ sconta, anche per conto del territorio cui fa storicamente riferimento, anno di ritardi in tema di risorse umane e di potenziamento tecnologico. Ad acuire questa situazione emergenziale è stato anche il Covid.
Lo ribadisce il capogruppo Di Rocco: “La situazione da affrontare è sicuramente seria in molti campi messi alla corda dalla pandemia, dalla crisi internazionale , da 10 anni, di scelte scellerate e romanocentriche che hanno contribuito ad isolare ulteriormente la provincia pontina e, di conseguenza, il sud pontino nei settori della viabilità, dei trasporti, degli aiuti alle imprese, del lavoro e, ancor di più, in quello della sanità. Chiunque abbia avuto la necessità nel corso di questo decennio a guida centrosinistra di rivolgersi al Servizio Sanitario Regionale sa quanto sia difficile prenotare una prestazione, spesso non presente e quasi sempre offerta con tempi di attesa umanamente non proponibili. Le famiglie sono state costrette, nonostante la gravissima crisi economica ed occupazionale, a rivolgersi al privato pagando direttamente servizi a cui al momento non è possibile cedere. Strutture edilizie fatiscenti, carenza di personale e di strumentazioni obsolete sono terreni sempre più minati, diventati impraticabili a causa del Covid che ha messo ancora più inevidenza tutte le criticità presenti negli ospedali e ambulatori della provincia.”
Il capogruppo della Lega al comune di Formia rimarca come il Sud Pontino in particolare sia “diventato periferia della periferia. I cittadini sono sempre più costretti a rivolgersi spesso in Campania od in altre Regioni limitrofe per usufruire di prestazioni altrimenti impossibili da ottenere in tempi accettabili. Ne deriva che a rimetterci, in termini anche finanziari ed economici, è stessa Regione che, a causa di questi offensive ‘viaggi della speranza’, subisce in prima persona gli effetti e le conseguenze di quella che tecnicamente viene chiamata “mobilità passiva”. Tutto questo appare ancora più grave – aggiunge Di Rocco – se si pensa che 10 anni fa era l’area nord della Campania a rivolgersi agli ospedali di Formia, Gaeta o Fondi per risolvere i propri problemi sanitari!” Per l’esponente della Lega, di cui è responsabile politico dell’area del sud pontino, la Regione Lazio finanzia la sanità della provincia di Latina “in modo insufficiente rispetto alle esigenze ed alla popolazione residente (quota capitaria) con forti squilibri in favore specialmente dell’area romana. Su tutto questo si ritiene necessario – conclude il capogruppo Di Rocco – Si debba fare una vera e propria battaglia politica, per dare al territorio i servizi che merita specialmente in un campo delicato come la sanità. Soprattutto lo sforzo della nostra forza politica sarà massimale soprattutto per ridare dignità a cittadini che non possono continuare ad essere considerati di “serie B”. Il future governo della Regione, che sarà di centro destra, dovrà riservare una particolare attenzione al Sud Pontino, territorio di confine che deve tornare un’eccellenza capace di attrarre cittadini di altri comprensori e non il fanalino di coda di una Regione distratta e spendacciona”.