Alberto Sordi è nato il 15 giugno 1920 nel popolare quartiere di Trastevere a Roma. Quindi oggi è il suo centenario. Chi scrive desidera ricordarlo con affetto per il suo legame con Formia e l’intero Golfo di Gaeta. Nei primi anni cinquanta il fratello acquistò una villa a Vindicio, ancora più bella di ora, più selvaggia e meno urbanizzata. La Vindicio amata da personaggi illustri, come – ad esempio – dal leader socialista Pietro Nenni.
Albertone era un grande artista, chi lo ha conosciuto ricorda che teneva molto alla sua immagine e ad avere un aspetto curato: aveva sempre la barba fatta e portava con sé un pettine per avere i capelli in ordine in ogni situazione. A pranzo, anche a Formia, mangiava di solito un piatto unico: spaghetti con le polpette al pomodoro. Amava il sugo di pomodoro ma non sopportava i suoi semi e non li voleva sentire tra i denti. Non rinunciava mai alla pennichella pomeridiana di almeno un’ora, un’ora e mezzo. A Vindicio a pochi metri dal mare era tutto più piacevole. Alberto, come si sa, era un grande tifoso della Roma, ma preferiva sdraiarsi sulla poltrona del suo studio o sul letto e ascoltare la radiocronaca.
Considerava suoi figli i suoi film che custodiva gelosamente (conservava tutte le copie cinematografiche, i copioni, le foto di scena, i ritagli dei giornali e in alcuni casi anche i costumi) e li amava tutti allo stesso modo. Grande la sua amicizia con Federico Fellini, con il quale condivise la gavetta, mangiando nelle trattorie romane un piatto unico e grazie a cameriere compiacenti avevano sotto la pasta qualche pezzo di carne. Fellini allora era magro come un chiodo. Segreti i suoi amori, tanti ma fuggevoli e senza futuro.
Solo con l’attrice austriaca Uta Franz programmò il matrimonio (lei divenne celebre come sorella dell’Imperatrice Sissi) ma all’ultimo istante annullò tutto. Salutiamolo ricordando la sua celeberrima frase pronunciata dal Marchese del Grillo “Ah… me dispiace. Ma io so’ io… e voi nun siete un c…o!”, una citazione da un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli espressa a modo suo.
Alcuni tra i più grandi attori e registi americani si sono espressi su di lui. Dustin Hoffman: “Quello che ho imparato per fare l’attore comico lo devo ad Alberto Sordi”, Martin Scorsese: “Alberto è stato un’inimitabile icona del genio espressivo italiano”, Jack Lemmon: “Il mio maestro è Alberto Sordi”, Francis Ford Coppola disse che “Il mafioso” (che Alberto girò nel 1962 con Alberto Lattuada) era il miglior film mai fatto sulla mafia. Robert De Niro conserva 100 cassette dei film di Alberto Sordi.