La più autentica espressione di bontà” è lo slogan del Ristorante Il Tiesto che nella prima decade di giugno aprirà per la prima volta alla clientela nella suggestiva piazzetta di Sant’Anna, nel cuore del centro storico di Castellone di Formia. La famiglia Palmaccio è nella ristorazione da tre decenni ed ora è pronta a un’importante sfida imprenditoriale. Roberto Palmaccio, 53 anni, è conosciuto da tanti avendo da trenta anni la gestione del Bar sito all’interno della Casa di Cura del Sole – Clinica Costa in Formia. Lo affiancano da tempo i suoi due figlioli Selwin di 26 ed Edwin di 21 anni. Il primo è la mente e il cuore del progetto. Ci narra il progetto e mano a mano che racconta ci coinvolge nella descrizione e avvertiamo – a distanza – profumi e sapori di un’arte antica quale è la gastronomia.
Selwin ti presenti ai nostri lettori? “Mi sono diplomato all’Istituto Alberghiero Angelo Celletti di Formia e ho sempre avuto la passione per la cucina. Ho fatto esperienze di ristorazione e di gourmet (fine intenditore di cibi e di vini) non appena diplomato, diciottenne, in vari locali di Formia, Gaeta e Ponza e sono stato anche alcuni mesi negli Usa, approfittando di alcuni parenti che hanno un ristorante lì, il Patrizias off Long Ailand, sito al 1040 S Broadway, Hicksville NY. Lì ho fatto esperienza di contabilità manageriale, fondamentale per una gestione sana e corretta di un ristorante. Mio fratello parimenti diplomato all’Alberghiero si è specializzato nella sala. Nostro padre da parte sua oltre a gestire da trenta anni il bar della Clinica Costa, ha avuto in passato a Campodimele il Caffè dell’Olmo, che proponeva anche piccola ristorazione e, infine, curiamo anche ristorazione particolare a domicilio”. In un momento così difficile a causa della pandemia da coronavirus non ha ritenuto per lo meno azzardato aprire un nuovo locale? “Non sei un vero imprenditore se non hai coraggio e audacia. Oggi in Italia vi è tanta voglia di riaprire e di ritornare a fare socialità. Ne sono convinto, i ristoranti torneranno a lavorare e in questo particolare momento storico noi vogliano esserci”.
La scelta della location? “Puntiamo su una nicchia diversa, in questi anni ho acquisito un bagaglio di esperienze diverse, anche manageriali, mi sento pronto a differenziare la nostra proposta di ristorazione, che sarà a chilometro zero e, ancora, sono incantato da Castellone, che nel cuore di Formia, mantiene il suo fascino di borgo antico, con i suoi colori caratteristici che si trasferiscono anche ai sapori”.
Cosa proporrà alla clientela? “Una cucina espressa con continue variazioni, secondo quanto offre la stagione. Ai fornelli Pompea Bianchini, un’esperta di Castellone, conoscitrice di ricette romane antiche che saranno rappresentate con traduzione formiana. E poi in onore di mia madre Giusy Bianco, originaria della Basilicata, il peperone crusco lucano”. Perché ha scelto come nome del locale “Il Tiesto”? “Si tratta di un’antica ricetta formiana, rivisitata con l’ausilio della Coldiretti. Si tratta di pasta al forno, per la precisione i rigatoni napoletani con melanzane, cipolla, pomodoro, olio di produzione locale. E parlando di altri prodotti locali avremo formaggi e latticini provenienti dal Monte Redentore e da Spigno Saturnia, piccole aziende del posto. Per il vino abbiamo stipulato un partenariato con l’Azienda Vinicola Matilde, che opera sulla riva sinistra del fiume Garigliano. Una selezione di 3000 bottiglie, abbiamo scelto delle eccellenze che saranno imbottigliate con il nome del locale. E ancora pasta dello chef, con provolone di Recco, un format estetico, con grattugia di formaggi. Puntiamo anche su padellini e padelle, che valorizzeranno i piatti e la loro degustazione”. Dove aprirete esattamente a Castellone? “Nella caratteristica Piazza Sant’Anna, con 30 coperti all’esterno e 30 all’interno. Saremo sempre aperti sette giorni su sette, ma soltanto a cena, e l’inaugurazione ci sarà nella prima decade di giugno”.In bocca al lupo, auguri per conquistare la recensione anche del Gambero Rosso.