Flacca – Tre atlete in ritiro con la Nazionale Italiana presso il CONI di Formia sono cadute rovinosamente sull’asfalto – Nel corso di questa mattina 15 maggio c.a. a Gaeta (LT), i militari del N.O.R.M. – Sezione
Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Formia (LT), sono intervenuti in Gaeta (LT) in zona
“Flacca” in direzione di Sperlonga (LT), ove tre giovani pattinatrici sul ghiaccio, che erano attualmente
in ritiro con la Nazionale Italiana presso il centro olimpico del C.O.N.I. di Formia (LT), durante una
seduta di allenamento in bicicletta perdevano l’equilibrio cadendo rovinosamente a terra.
Flacca – Tre atlete in ritiro con la Nazionale Italiana presso il CONI di Formia sono cadute rovinosamente sull’asfalto – L’incidente, le cui cause sono ora al vaglio ed in corso di accertamento da parte dei militari che hanno
svolto i rilievi, non ha per fortuna provocato gravi conseguenze nei confronti delle tre atlete, che hanno
riportato solo lievi escoriazioni.
Sul posto anche i sanitari del 118 che hanno prestato immediatamente le cure del caso alle tre
pattinatrici, campionesse italiane di pattinaggio sul ghiaccio e tra le prime al mondo nel ranking
mondiale.
ARTICOLO CORRELATO – E’ arrivato a destinazione in Norvegia il bizzarro ciclista fotografato a marzo nel Golfo di Gaeta. Lo avevamo incontrato per strada e fermato. Chiesi al conducente del “particolare mezzo” di raccontarci la sua storia, il perchè del viaggio, da dove e diretto e da dove è partito; ma andiamo con ordine. E’ partito dall’estremo sud dell’Europa, precisamente dal paese di Portopalo di Capo Passero in Sicilia ed il suo obiettivo era quello di arrivare all’estremo nord dell’Europa, ovvero a Capo Nord in Norvegia: obiettivo poi conseguito. Il bizzarro ciclista incontrato era alla guida di un un biciclo, un velocipide antenato della bicicletta in voga nell’ottocento. Questo mezzo è dotato di una grande ruota anteriore, sulla quale agiscono direttamente i pedali, e di un ruotino posteriore. È particolarmente difficile da condurre, specialmente all’avvio e all’arresto. Massimo Zaffari, classe ’73, aveva come scopo vedere il cambiamento del paesaggio e delle persone, ovvero le caratteristiche antropiche e antropologiche. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.