Al CUP di Formia solo disagi a danno dei cittadini. Chiesto ad ASL e Regione un intervento risolutivo – “I Cup di Formia, e del sud pontino, continuano ad essere contraddistinti da disagi e disservizi che gravano solo su cittadini ed operatori. Sono quotidiani e costanti, infatti, le segnalazioni che ricevo da parte degli utenti sulla mancanza di una gestione oculata ed efficace da parte della Asl di Latina di un servizio fondamentale. Situazione, non nuova purtroppo, che mi ha portato a scrivere per l’ennesima volta al direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, e per conoscenza al presidente Zingaretti, all’assessore Damato e al direttore dei servizi socio sanitari, Annicchiarico, chiedendo un intervento risolutivo. Stando quanto appreso, presso il Cup di Formia, ma anche presso quello di Gaeta, Fondi e Minturno, l’accesso ai prelievi sarebbe ancora regolato dal sistema del “numero chiuso” tanto che a Formia le prestazioni erogabili sono 70 per le categorie normodotate mentre non vi sarebbe alcuna certezza in termini di accesso per le persone protette considerato che le persone con esenzione 048, per patologie tumorali, e 052, per trapiantati renali, terapie anticoagulanti, gravidanza a rischio, vanno direttamente al punto prelievi per le analisi.
Situazione già ingestibile e gravosa a cui sembra, stando sempre le notizie in nostro possesso, si aggiunga il fenomeno dei cosiddetti “fuori lista”, persone che accedono direttamente al laboratorio per effettuare i prelievi, agevolato da chi dovrebbe garantire e gestire i servizi da ruoli apicali e in barba a chi è regolarmente in attesa da ore ed ha preso il numero per poter accedere alle prestazioni. Fatto che se confermato risulterebbe essere di una gravità estrema e su cui abbiamo chiesto di fare immediatamente luce con ogni strumento a disposizione, a partire dalla semplice comparazione giornaliera tra le 70 prestazioni di laboratorio regolarmente previste e prenotate al Cup di Formia e quelle effettivamente erogate dal laboratorio analisi. A fronte di questo quadro vergognoso ho chiesto che ciascuno, per il ruolo che ricopre, metta in atto tutte le azioni necessarie a riportare il sistema nella piena funzionalità superando il limite delle 70 prenotazioni al giorno e garantendo agli utenti le prestazioni di cui necessitano ponendo fine, al fenomeno dei privilegi che mortifica il nostro sistema sanitario e le eccellenze che, nonostante tutto, lo qualificano.
In tale contesto, ho chiesto al direttore generale della Asl di Latina, di convocare una riunione con i responsabili dei singoli Cup della Asl di Latina, per trovare una soluzione a tali disagi e di organizzare un sopralluogo presso gli sportelli per constatare con i propri occhi quanto dovrebbe essere eccezione ed invece è diventato regola. Allo stesso tempo ho sollecitato la Regione Lazio ad appurare le ragioni per cui alla Asl di Latina l’accesso alle prestazioni, non solo ambulatoriali, continuino ad essere un miraggio costringendo le comunità che abbiamo l’onore di rappresentare a rinunciare spesso alle cure per l’impossibilità, in assenza di risposte da parte del sistema sanitario regionale, di rivolgersi al privato. Tale confusione, sotto il profilo organizzativo, sta creando malcontento tra gli utenti che da una parte si vedono negato il diritto all’accesso ai servizi di cui necessitano e dall’altro sono sottoposti alla beffa di vedersi passare davanti persone che non avrebbero fatto neanche la fila per effettuare un prelievo.
E’ evidente che siamo di fronte non solo ad un disservizio che vede tantissimi utenti in fila davanti all’ingresso del Cup di Formia, e di altri centri di prenotazione della Asl di Latina, sin dalle prime ore del mattino nella speranza di riuscire ad “accaparrarsi” il numero utile per accedere al laboratorio analisi ma anche alla totale mancanza di volontà di risolverlo. Cittadini che si vedono negato il diritto alla salute e alla cura in un sistema che dovrebbe garantire i servizi e che, invece, sembra acuire le differenze tra cittadino di serie B, quello che con pazienza si mette in fila, e cittadino di serie A, che “per grazia ricevuta” accede direttamente al laboratorio senza passare neanche per gli sportelli. L’assenza di qualsivoglia forma di interesse a risolvere tali criticità sta innescando un sistema domino sulla qualità ed efficienza dei servizi sanitari inasprito dall’esasperazione degli utenti, che spesso richiede l’intervento delle forze dell’ordine, e degli operatori privi di risposte ed adeguata sicurezza. Mi auguro che almeno questa volta le risposte richieste vengano fornite non a mezzo stampa ma nella quotidianità”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone