Nel mese di maggio si è deciso il destino della fruizione delle coste laziali e della relativa balneazione. Certamente l’epidemia da covid-19 ha cambiato le aspettative di tutti. In tanti sognano una piccola piscina nei giardini di casa (se non abitano in condomini) anche di pochi metri e in plastica, o una barca, anche un semplice canotto, con cui allontanarsi dagli arenili e dal resto dell’umanità per un bagno a mare in piena sicurezza. Ora la parola d’ordine è fuggire dagli altri, fanno eccezione solo i nonni che vivono le crisi di astinenza dai loro nipotini e il metadone non risolverebbe tale problema poiché è di cuore. E la seconda categoria sono le comitive, dette in pedagogia comunità dei pari, quelli non li schioda nessuno, insieme sempre anche secondo il detto “speriamo che io me la cavo”. In questa situazione la Regione Lazio ha emesso a firma del presidente Nicola Zingaretti le direttive in merito alla balneazione e all’utilizzo degli stabilimenti balneari. Un pastrocchio. Nessuna disposizione precisa, nessuna vera imposizione, solo indicazioni. In parole povere una furbata, da perfetti discendenti del bizantinismo più estremo. Un tentativo di conciliare le comprensibili esigenze imprenditoriali degli operatori degli stabilimenti balneari e quelle degli utenti, in piena epidemia da coronavirus. E quindi ogni primo cittadino del comprensorio del Golfo di Gaeta ha dovuto – tramite ordinanze – dettare le disposizioni per il suo territorio comunale.
MINTURNO – Il sindaco del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli, dopo aver incontrato gli operatori del nostro territorio e ascoltato le loro esigenze e le loro aspettative, e, a caldo, espresso una richiesta e un’osservazione. Ha chiesto che non aumentino in alcun modo le tariffe stagionali e ha detto loro che non lo convinceva la disposizione generica della Regione Lazio di area di rispetto per ogni ombrellone di 10 metri quadrati, anche in area romboidale o qualsivoglia disegno geometrico. Ha detto subito che avrebbe preferito misure certe e ben definite di distanziamento. Come dargli torto? Ma la sua posizione iniziale è poi mutata con l’ordinanza 63 del 26 maggio 2020: area per ombrellone 10 mq. – 3,00 metri x 3,50 – metri 4,50 tra una fila e l’altra che precede o che segue, come sintetizza il delegato del Sindaco Nicola Martone. Gerardo Stefanelli sin dal primo giorno si sta spendendo, raccomandando prudenza ai suoi concittadini per evitare il contagio, anche a costo di sacrifici e di rinunzie di ognuno. È convinto che questa ordinanza sia la migliore risposta? Auguriamoci di si.
GAETA – Il Comune di Gaeta da parte sua, su indirizzo del sindaco Cosmo Mitrano, ha emesso l’ordinanza balneare 129 del 26 maggio a firma del dirigente architetto Stefania Della Notte. L’assessore comunale all’Economia del Mare Teodolinda Morini spiega: “Fermo restando le previsioni dell’ordinanza balneare 2020 in merito alle distanze tra gli ombrelloni installati, il soggetto concessionario è tenuto a rispettare comunque una superfice minima di mq. 13,50 comprensivi degli spazi dedicati ai camminamenti per raggiungere la battigia, all’interno dei quali spazi è possibile installare un solo ombrellone. Si previlegia l’accesso allo stabilimento tramite un sistema di prenotazione. Per le prenotazioni possono essere utilizzate tecnologie informatiche o anche via telefono”. Un’ordinanza molto articolata che consta di 13 pagine oltre 4 di allegato. Non dimentichiamoci che il Comune di Gaeta ha conquistato sia la Bandiera Blu che quella Verde.
FORMIA – Da parte sua il Comune di Formia presenta le sue decisioni tramite Paolo Mazza, Assessore all’Urbanistica, Patrimonio e Demanio Marittimo del Comune di Formia. La sua analisi è lucida: “La stagione balneare 2020 sarà sicuramente una stagione che ricorderemo, per come saremo stati in grado di gestire le concomitanti normative di contenimento delle distanze a causa dello stato emergenziale e precauzionale Covid – 19, sia come pubblica amministrazione per la gestione delle spiagge libere, che dei concessionari balneari per l’approntamento delle spiagge in concessione. Il colloquio tra gli assessorati competenti del Demanio e del Turismo con i rappresentanti delle associazioni della categoria dei balneari è stato pressoché quotidiano e si è esplicato anche con incontri in presenza attuando sempre le dovute precauzioni che il periodo ci obbliga di applicare responsabilmente. Non sarà sicuramente una stagione facile ma siamo sicuri che sia come pubblica amministrazione che come operatori del settore balneare territoriale stiamo mettendo in atto ogni azione per far sì che gli auspicati flussi balneari dal 29 maggio in poi possano avvenire nel rispetto delle norme a cominciare dagli stabilimenti balneari. Per le spiagge libere si è passati dalle prime indicazioni dell’INAIL che prevedeva un modulo di 22,5 mq a quello finale concordato nella Conferenza Stato Regioni e confluito nel DPCM del 17 maggio e nella Ordinanza Regionale del 19 maggio, che prevede una pertinenza di 10 mq per ombrellone oltre i percorsi”. Quindi la soluzione di Formia: “L’amministrazione comunale ha quindi provveduto a recepire tali indicazioni, con lo spirito costruttivo e propositivo di tramutarle in opportunità per i nostri arenili, provvedendo ad attrezzarli in maniera armonica e gradevole con materiali ecocompatibili e che forniscano visivamente ai vari utilizzatori delle spiagge libere esattamente gli stalli dove potersi allocare in libertà ma ordinati e nella certezza di garantire i dovuti distanziamenti in moduli di 10 mq. Tali distanziamenti saranno individuati tramite tre tipologie di modulo che potranno essere utilizzati: doghe/travi in legno massello opportunamente trattate e con bordi smussati ancorate sull’arenile; pali in legno massello trattati e con bordi smussati e corde; pali in legno massello trattati con bordi smussati e cannicci. In ossequio al principio di sostenibilità e di osservanza delle politiche ambientali adottate dall’amministrazione. La fornitura di tali materiali sarà effettuata ad opera del Comune e messa a disposizione degli operatori che si aggiudicheranno il bando di salvamento con annessa possibilità di noleggio ombrelloni e lettini, i quali provvederanno alla loro messa in opera secondo lo schema planimetrico proposto in sede di gara; il bando per il salvamento delle spiagge libere, nel prendere in considerazione le attività aggiuntive previste per il distanziamento e le precauzioni Covid-19 ha previsto un congruo abbattimento del prezzo a base d’asta che si è ritenuto individuare e far corrispondere al canone demaniale minimo arrotondato ad € 250,00. Per le spiagge libere per le quali non si formalizzeranno proposte a seguito della scadenza del termine del bando, si procederà da parte dell’amministrazione alla fornitura e messa in opera dei materiali per consentire comunque l’individuazione visiva degli stalli”. Tre Comuni, tre scelte operative diverse per lo stesso Golfo di Gaeta.