Il candidato a Sindaco di Formia, Paola Villa, in una nota stampa comunica: “Claudio Moscardelli accusato di corruzione in concorso e istigazione alla rivelazione di segreti d’ufficio. È questa la notizia del giorno. Nessuno è rimasto stupito e soprattutto non sorprende che l’indagine, aperta, magistralmente elaborata e conclusa dalla Guardia di Finanza di Latina, sia approdata a queste conclusioni. Sorprende molto di più la celerità e la chiarezza del quadro di indagine che ne sta emergendo. Leggendo l’ordinanza di custodia cautelare che portò, lo scorso 21 maggio, agli arresti del direttore della UOC Reclutamento dell’Asl di Latina, oggi si aggiungono le intercettazioni pubblicate riguardanti l’ex senatore Claudio Moscardelli, ed emerge un metodo collaudato di raccomandazioni nei concorsi, di spostamenti di personale tra le strutture ospedaliere, di assunzioni pilotate a tempo determinato e procedure di stabilizzazione.
Tutto evidenzia un modo “di fare politica”, un metodo per procacciarsi voti e consensi che vede accordi di tutti i tipi e soprattutto che non può farci credere che riguardi solo una parte. Non aver partecipato, essersi voltati dall’altra parte pur sapendo, facendo finta di non sapere non deve farci sentire assolti! Il 17 novembre 2020 partiva dal Comune di Formia l’ultima di quattro lettere inviate al direttore generale della Asl di Latina, in cui si chiedeva per l’ennesima volta di intervenire sulla sanità del sud pontino, sull’ ospedale “Dono Svizzero” di Formia, su una situazione di totale precarietà dal punto di vista sanitario della struttura ospedaliera, di tutto il personale sanitario, dei pazienti e dei loro parenti.
La lettera si concludeva scrivendo: “conoscere e sapere è consapevolezza e tutela della salute pubblica e della dignità di chi come medico e come amministratore ha ben presente lo spirito di servizio”. Bene quello spirito di servizio è stato spazzato via, completamente annientato. Mentre queste lettere venivano scritte, e si cercava di arginare il covid e con tutti gli strumenti possibili di combatterlo, uomini e donne delle istituzioni si spartivano posti, si suggerivano domande, si mettevano d’accordo. Sbagliato attribuire a una sola sigla di partito tutto questo, perché il metodo e i modi già visti in altre inchieste che non sono approdate ad arresti eclatanti, li abbiamo già vissuti e non hanno riguardato solo la sanità. Ora bisogna dare una risposta chiara e senza infingimenti. La Conferenza Socio-Sanitaria Provinciale dei Sindaci della Provincia di Latina si costituisca parte civile in questo procedimento penale. Il Presidente della Conferenza, sindaco di Latina, Damiano Coletta faccia sottoscrivere da tutti e 33 i sindaci della Provincia tale costituzione di parte civile. Ricostituzione di partiti, rivisitazione di compagini, non potrebbero ripartire senza un quadro chiaro di assunzione di responsabilità. Che si capisca chiaramente dei 33 sindaci chi aderisce e chi no. Tutti siamo parte lesa, tutti dobbiamo essere parte attiva, nessuno si senta assolto e tutti si sentano coinvolti.”