L’Architetto formiano Antonio Treglia: Resto a Londra per la meritocrazia – “Il motivo per cui sono arrivato a Londra é casuale, ma la ragione per la quale resto é ponderata”. A raccontarcelo è Antonio Treglia, giovane formiano che incontriamo a Londra. Ci racconta la sua storia di expat nel Regno Unito.“Sono finito a Londra un po ‘ per caso. Sono venuto nella Capitale inglese per la prima volta con una borsa di studio Erasmus che supportava i professionisti nell’inserimento del mondo del lavoro”.
L’Architetto formiano Antonio Treglia: Resto a Londra per la meritocrazia – Una esperienza che Antonio insegue dopo la laurea in Ingegneria Edile – Architettura conseguita a Pisa nel 2017. “La ricerca per la tesi l’avevo realizzata a Delft, in Olanda, e questo mi ha incuriosito ad esplorare”. Da qui la scelta di fare applicazione per la borsa di studio ed essere catapultato a Londra. Tuttavia dopo tre mesi é tempo di rientrare in Italia. Ma la voglia di tornare all’estero cresce.
L’Architetto formiano Antonio Treglia: Resto a Londra per la meritocrazia – Ma inizia una ricerca spasmodica. Tra l’Italia e l’estero. “Ho fatto applicazione un pó ovunque, devo essere sincero. Finché un giorno ricevo una telefonata da una agenzia di reclutamento inglese che aveva ricevuto il mio portfolio ed era interessata a presentarmi ad uno studio di architettura inglese”.Una bellissima occasione che Antonio non si fa sfuggire. “É successo tutto in poco piú di una settimana. Non ho avuto modo neanche di rientrare in Italia che l’agenzia di reclutamento mi confermava che lo Studio mi aveva preso”.
Ha inizio, cosí, per Antonio l’esperienza londinese che dopo quattro anni lo fa sentire a casa. “A livello lavorativo ho trovato un ambiente accogliente e stimolante. La possibilitá di progredire é una delle ragioni che mi tengono qui. Devo ammettere che sono stato fortunato perché ho subito trovato un ambiente in cui mi sono trovato bene. Certo, non sono mancate le difficoltá. “Non conoscere tanta gente, all’inizio, é stato uno dei maggiori problemi che ho affrontato. Il fatto che a Londra si cambia spesso case, poi, non ha certo aiutato. All’inizio manca sempre la stabilità”.
Ne é valsa la pena? “Si, soprattutto per l’ambiente lavorativo. Il motivo principale che mi tiene qui é onestamente la meritocrazia, il principio di fondo che se vali, in qualche modo, vai avanti.”