La visione di città e il lavoro: priorità per Formia
Cinque associazioni presenti nella città di Formia: Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine a firma di Marcello Di Marco, Associazione Incontri e Confronti con Biagio Magri,
Associazione “La Barba di Giove” con Maria Rita Manzo, A.N.P.I. Formia con Luciano Manca, Associazione UmanaMente con Davide Marciano sottoscrivono il seguente documento: “La popolazione di Formia invecchia (dati ISTAT) perché i giovani se ne vanno. Essi ambiscono ad occupazioni dignitose, in linea con il loro grado d’istruzione. Il territorio non riesce a trattenerli perché non offre loro opportunità qualificanti. Cosa può fare la politica?
La politica non crea posti di lavoro. È vero, però può creare opportunità e, per farlo, occorre avere una visione di città, in grado di assecondare sviluppo ed occupazione. Ma lo scenario complessivo è scarsamente emerso dal dibattito elettorale. Le prospettive di sviluppo per le prossime generazioni sono rimaste di lato. Ma quale lavoro per i giovani? A fronte di un buon grado d’istruzione, certificato dai dati ISTAT, i giovani di Formia hanno bisogno di posti di lavoro ad alto valore aggiunto, orientati:
• alla tutela dei suoi beni ambientali (mare e montagna) e storici,
• al turismo ed alla nautica da diporto,
• al commercio qualificato,
• ai servizi legati al benessere della persona e all’ invecchiamento della popolazione.
Le risorse presenti sul territorio e quelle future (es. centro sportivo CONI, Nuovo Ospedale del Golfo in primis), attraverso il nuovo Piano Regolatore Generale (altro assente nel dibattito politico), vanno perciò correlate in maniera sinergica:
• alle destinazioni d’uso da attribuire alle ex aree industriali dismesse, evitando di ripetere altri pezzi incolore di città;
• ad alcuni dei beni confiscati alle mafie e dei grandi contenitori di proprietà pubblica (es. ex Marina di Castellone, Seven Up, colonia Di Donato…);
• ai programmi di infrastrutturazione tecnologica dell’area industriale di Penitro.
Poi c’è tutta l’occupazione diretta e indotta che potrebbe derivare da una vera riqualificazione del water front cittadino. che deve essere oggetto di un progetto unitario di trasformazione urbana, che deve comprendere
• la mobilità sostenibile (viaria e ciclo pedonale) che colleghi il levante ed il ponente della città e la faccia riconciliare con il suo mare;
• il recupero dell’area archeologica compresa tra Caposele e il piazzale Vespucci;
• il turismo nautico, con la realizzazione di un nuovo porto turistico a levante dell’attuale porto, anch’esso ridefinito nelle destinazioni d’uso;
• la riqualificazione urbana dell’antico quartiere di Mola;
• i progetti di rigenerazione urbana (es. ex magazzini del pesce al molo Vespucci, spostamento cantieri dall’area archeologica…) sulle aree litoranee disponibili.
Sono queste le sfide che deve affrontare la nuova amministrazione per dare una prospettiva lavorativa ai giovani di Formia e del Golfo.”