Il parlamentare di Gaeta Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera dei Deputati, interviene con decisione sul Concorsopoli pontino:
“Credo che il clima surreale che si è creato sulla vicenda concorsopoli, tra negazionismo e stupore, non aiuti a dare un volto nuovo al sistema sanitario provinciale.
E’ un dibattito sterile, che oggi fa finta di accorgersi che i grandi enti pubblici e a capitale misto sono diventati in provincia di Latina occasione per molti manager di condividere scelte sbagliate con la politica che li nomina direttamente o indirettamente e poco altro.
Fin dall’inizio del mio mandato mi sono accorto di un vuoto tra le esigenze manifestate dai cittadini e i servizi prestati dall’Asl di Latina.
Pur essendo la sanità materia di competenza regionale, ho riscontrato come il controllo politico non fosse sufficiente a riportare l’Azienda sanitaria sui binari richiesti dai pazienti.
Davanti alle classifiche del Sole 24 ore che impietosamente poneva la sanità in provincia di Latina al penultimo posto, si è continuato a considerare con fastidio le ispezioni parlamentari di chi, come me, non ha accettato lo smantellamento della rete ospedaliera e le condizioni difficili in cui versavano i pronto soccorso.
Sono arrivate poi alcune inchieste imbarazzanti come “certificato pazzo”, che hanno evidenziato come per i delinquenti fosse possibile uscire dal carcere grazie a certificati fasulli emessi però con i veri timbri di medici Asl compiacenti.
Un fatto gravissimo che era stato tenuto in sordina nel piano anticorruzione per gli anni 2020-2022 e che invece ho chiesto di modificare, inserendo l’accaduto nell’analisi di contesto e mediante l’esplicita previsione di azioni di contrasto.
Analoghe osservazioni ho posto al responsabile dell’anticorruzione dell’Asl per la risonanza magnetica dell’ospedale di Formia, riattivata poi parzialmente solo dopo 7 lunghissimi anni e continui miei solleciti ed accessi agli atti.
Oggi compito della politica non è analizzare la sussistenza di reati, ma di varare norme a sostegno del cambiamento.
La politica deve uscire dalla sanità, i manager Asl devono essere nominati solo per merito, deve essere una commissione nazionale e non regionale, tantomeno un governatore, ad elaborare una graduatoria dei dirigenti sanitari, soggetta a ricorso in sede amministrativa.
I policlinici devono avere più fondi e spazio per la ricerca all’intero dei bilanci delle Asl. Le mie proposte sono chiare e sono già state oggetto di una conferenza stampa tenutasi il 13 aprile presso la Camera dei Deputati, a cui hanno partecipato il prof. Federico Tedeschini ed altri luminari di fama nazionale.
Alcune proposte sono poi state oggetto anche di uno specifico ordine del giorno che il Governo, la cui visione miope è oggi chiara a tutti, ha deciso di non accogliere.
Una cosa è certa: la politica fino ad oggi non ha premiato i migliori, ma solo i più fedeli.
L’alternativa al sistema che si è creato c’è, ma ognuno di noi deve essere consapevole”.