Ore 6.30 Alterio Testa di anni 75 in sella alla sua bicicletta percorre la strada provinciale Vellota nel territorio di Castelforte dove possedeva un terreno che la mattina presto andava a lavorare.
Un uomo buono e giusto che divideva il suo tempo tra la famiglia e la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio a Campomaggiore.
Un ministrante impeccabile, a tal punto che qualche giornalista errando lo ha definito diacono, titolo che spetta solo a coloro che ricevono l’ordine sacro.
Ma lui, forse, per impegno era molto di più, come dimostrano le parole di congedo a caldo del suo parroco.
Padre Joly della Comunità Parrocchiale di Campomaggiore ha scritto: “Questa mattina dopo avere saputo e visto la brutta scena ho solo ringraziato il Signore e la bellezza della creazione.
È vero che Dio ha creato l’uomo come corona della Creazione.
Carissimo Alterio sei stato questa bellezza della creazione di Dio.
Un esempio dell’umanità, della società, della cultura e della divinità.
Soltanto una mia preghiera oggi al Signore: dacci più uomini e donne come Alterio per trovare il senso del vivere in questa terra.
È stata la sua una vita dedicata al servizio della famiglia e della parrocchia.
Ci hai lasciato Alterio una bellissima memoria ed esempio da seguire”.
All’interno foto scelta dal parroco per ricordarlo a fianco dell’Arcivescovo Mons. Luigi Vari.
L’investitore anche lui del luogo di anni 73 alla guida di un furgone si è giustificato affermando che è rimasto abbagliato dalla luce solare, situazione possibile a quell’ora del giorno su tale strada provinciale.
È stato soccorso per un malore, invece nulla da fare per il ciclista.
Che Dio lo abbia in gloria.