Dall’ultimo comunicato stampa a firma del Sindaco Cardillo si appalesa, in modo evidente, un eccessivo nervosismo dovuto, probabilmente, all’inconscia consapevolezza di aver fatto ben poco durante questi quattro anni e la paura di affrontare la prossima competizione elettorale.
Paura che lo spinge, come suo solito fare, a non rispondere rispetto agli argomenti trattati, ma a “buttarla in caciara” cercando di creare tensioni all’interno degli schieramenti politici avversari.
Lo vediamo allora “consigliare” all’ex Sindaco Forte di fare la sua lista, prima chiara provocazione dovuta alla paura e alla consapevolezza che un eventuale diversa situazione lo spaventa e, successivamente, etichettare lo scrivente “aspirante” candidato a Sindaco.
Per fortuna la mia candidatura è scaturita dopo diverse riunioni fatte con gruppi politici rappresentati da “Uomini” che nel tempo hanno sempre dimostrato di onorare gli impegni assunti e non con chi ha invece dimostrato di disonorare anche quelli assunti con documenti scritti e pubblici nati negli ultimi giorni di campagna elettorale e sottoscritti già sapendo che, in caso di vittoria, li stessi sarebbero stati cestinati assieme alla dignità di chi li ha disonorati.
Proprio per questo motivo quando il Sindaco Cardillo ha cercato di coinvolgermi nel suo progetto politico ho declinato immediatamente il suo invito credendo che Castelforte abbia bisogno di amministratori capaci e che sappiano fare squadra e non di chi si erge a solo e unico “salvatore della patria” estromettendo tutti coloro i quali cercano di porre in essere azioni amministrative per le quali sono stati eletti dal popolo.
Dopo queste doverose premesse vorrei cercare di entrare nel vivo degli argomenti trattati.
Per quanto riguarda la situazione dei vari complessi sportivi mi sento di affermare che la stessa declinazione verbale utilizzata dal sindaco (chiaramente il futuro) valida a pieno titolo quanto da me evidenziato e cioè che nulla è stato fatto in questi 4 anni per permettere alle società sportive locali di disputare le partite in complessi sportivi adeguati e che, quindi, il comunicato stampa in cui egli tenta disperatamente di gettarsi sul carro dei vincitori è perlomeno fuori luogo. Del resto se si dovesse porre in essere qualche intervento nel prossimo futuro ne saremo davvero lieti e sarebbe un atto dovuto da chi ha deciso di respingere al mittente le somme stanziate per tale fine con l’istituto del credito sportivo.
Per quanto concerne le mia interrogazione in cui richiedo di venire a conoscenza dei nominativi ai quali sono state consegnate le mascherine di protezione sono ben consapevole che il Sindaco non “dovrebbe” esserne a conoscenza ma sarebbe bastato inoltrare la richiesta ai preposti uffici così come il Sindaco a ben saputo fare quando abbiamo chiesto delucidazioni in merito ad altre questioni alle quali ha fornito risposta mediante una relazione a firma di un dipendente comunale.
Forse la sua paura riguardo la questione di rendere di dominio pubblico alcune scelte insensate che lo hanno spinto, in una riunione con diversi testimoni, ad imporre che le mascherine non dovessero essere consegnate a due strutture sanitarie locali perché a lui politicamente contrarie.
Per quanto riguarda il mio comunicato stampa sulla questione Covid lo stesso è stato predisposto come un invito alla cittadinanza nel non abbassare la guardia in quanto, come dimostrato in altri comuni a noi vicini, il virus non è battuto e, non mi sono mai permesso e mai mi permetterò, di sindacare l’operato delle autorità preposte che anzi attraverso comunicati stampa a firma di un gruppo politico a me alleato abbiamo pubblicamente ringraziato.
Su quella poi della struttura termale conosco la questione però il Sindaco ora ha il dovere di rispondere non di processare chi gli pone la domanda.
Caro Sindaco con me questo gioco non funziona. Io voglio risposte non chiacchiere e stai tranquillo che a breve chiederemo anche di conoscere a chi e in che modo sono stati consegnati i buoni spesa e per quale motivo, stranamente, non è stata coinvolta la Caritas.