Arrestati per presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico nel Sud Pontino. Tornano a casa – Tornano a casa agli arresti domiciliari A.L., difeso dall’Avv. Pasquale Cardillo Cupo, e I.C., difeso dall’ avvocato Vincenzo Macari. I due erano stati arrestati lo scorso mese di Maggio da un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma in seguito alla richiesta della DDA di Roma per una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico nel Sud Pontino. La prossima udienza del processo è prevista per il prossimo 16 Marzo, data in cui si conferirà incarico al perito per le trascrizioni delle copiose intercettazioni presenti nel fascicolo di indagine.
ARTICOLO CORRELATO – PROCESSO ANNI 2000, Torna a casa anche D.A. , condannato qualche mese fa dal Tribunale di Cassino a 16 anni e 4 mesi per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, cosi riqualificata anche la contestazione per associazione mafiosa mossa dalla DDA di Roma. Il Tribunale ha infatti accolto l’istanza avanzata dal difensore di D.A., l’Avv. Pasquale Cardillo Cupo, ed ha sostituito la misura della custodia in carcere in vigore presso la casa circondariale di Bologna con gli arresti domiciliari. Nel frattempo sono stati prorogati i termini per il deposito delle motivazioni delle condanne inflitte ai vari imputati per la complessità della vicenda e il numero dei soggetti giudicati. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.
ARTICOLO CORRELATO – ANNI 2000: Torna a casa anche A.R. – L’uomo, infatti, è stato scarcerato dal Tribunale di Cassino dopo la sentenza di condanna ad 8 anni di reclusione emessa nei giorni scorsi dopo una lunghissima camera di consiglio. Il Tribunale ha infatti accolto l’istanza presentata dall’Avvocato Pasquale Cardillo Cupo ed ha sostituito la misura detentiva con quella domiciliare presso l’abitazione familiare in San Cosma e Damiano. Ora bisognerà attendere 90 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.