Accessi al mare: imitare i comportamenti virtuosi del vicino versante campano – Nella mente di molti di noi è vivida la memoria dell’abbattimento di uno stabilimento balneare abusivo di Bacoli, che era stato in funzione per oltre venti anni, a ridosso dell’antico porto romano di Miseno e contiguo ai resti di una villa romana sul mare, non lontano dal comando locale della Guardia di Finanza. Non dimentichiamoci che per secoli la flotta imperiale romana aveva come base appunto Miseno. Di contro Capo Miseno è la punta estrema della penisola flegrea, nelle immediate vicinanze del porto di Miseno, nel comune di Bacoli. È un’altura che offriva ed offre una vista sul Golfo di Napoli e sulle Isole di Ischia e di Procida.
La Regione Campania, al termine di un contenzioso durato oltre quattro anni, eseguì il decreto di abbattimento emesso dal Tribunale. Sotto le ruspe finirono una sala giochi, un ristorante, un residence con mini appartamenti, i locali che i proprietari avevano riservati per loro, numerosi gazebo sulla spiaggia e il pontile, tutte opere rigorosamente abusive. L’area, che ha un grande valore storico-ambientale, ha meritato la riconversione in un parco pubblico. La Regione Campania ha anche abbattuto le Torri di Castelvolturno e la città abusiva di Casalnuovo, lì sono andati giù ben 36 fabbricati.
A Bacoli d’accordo con la Sovrintendenza Archeologica, si è lavorato a valorizzare i resti della villa romana e l’area circostante per un parco con una bella passeggiata a mare. Perché questo racconto? Coloro che hanno buona memoria non possono non ricordare che, ad esempio, sulla foce del fiume Garigliano, confine tra le due regioni, fu il Comune di Sessa Aurunca – dopo vari solleciti al Comune di Minturno – ad abbattere le reti abusive che erano fissate sulle due sponde. E ancora mentre noi ci siamo riempiti la bocca per anni con la ricostruzione del Real Ponte Borbonico del Garigliano sull’altra sponda è stato realizzato un parco regionale.
Nella regione Lazio non possiamo restare indietro, va ampliata l’area archeologica di Minturnae e vanno recuperati i siti che, attualmente, sono mortificati da civili abitazioni e manufatti abusivi. Italia Nostra è a disposizione per fornire agli archeologici dello Stato ogni notizia utile, al riguardo. La politica delle tre scimmiette che ha visto sinergici gli enti pubblici e molti cittadini interessati deve finire, definitivamente.