Si avvicinano alla soglia dei 70 i casi positivi registrati nel Comune di Cellole. Il Sindaco, Guido Di Leone, ha infatti comunicato nella serata di ieri la positività di altre due persone che probabilmente confluiranno nel bollettino che l’A.S.L. di Caserta emetterà alle 14.00 di domani. Da alcuni giorni il Sindaco di Cellole sta aggiornando i propri concittadini servendosi dei social network al fine di comunicare in modo tempestivo l’andamento della situazione Covid-19 nel territorio di sua competenza.
Il numero di persone attualmente positive si assesta, dunque, a quota 67, testimoniando che la trasmissione del virus sfugge a qualsiasi tipo di controllo. Si confermano in questo modo sia il trend regionale che quello nazionale. Dati che offrono una fotografia di un territorio in difficoltà, soprattutto se si prendono in considerazione le notizie che giungono dal fronte caldo di questa battaglia. L’ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca è in affanno. In altre situazioni questo dato non avrebbe creato troppe preoccupazioni poiché il nosocomio è stato, soprattutto negli ultimi anni, al centro di un’accesa discussione oscillante tra chi lo voleva chiuso e chi, invece, sosteneva la necessità di interventi strutturali. Ebbene, l’ospedale di Sessa Aurunca è chiamato a rispondere ad un’emergenza sanitaria che forse poteva essere prevista, che poteva probabilmente trovarci meno impreparati e che sembra, invece, averci di nuovo sorpresi come un fulmine a ciel sereno. Da un lato l’incremento dei contagi, dall’altro una struttura sanitaria che si affanna per rispondere in modo adeguato alla situazione attuale ma che, intanto, ha perso la propria identità. Trovatasi ad essere un Covid-Hospital di fatto, senza poter contare sui mezzi e su una struttura adeguati. È di un paio di giorni fa la notizia di otto pazienti positivi al Covid-19 bloccati in Pronto Soccorso a causa dell’impossibilità di procedere al loro ricovero. Viene da chiedersi se qualcosa in più poteva essere fatto dalle amministrazioni comunali dei paesi serviti dall’ospedale di Sessa Aurunca. Una polemica che prosegue da anni, ma che adesso conviene accantonare e pensare a soluzioni concrete per cercare almeno di contenere una situazione che inizia a presentare tratti di drammaticità.
Il commento del Sindaco di Cellole all’ipotesi tamponi a tappeto
Raggiunto telefonicamente, il Primo Cittadino ha sottolineato l’incremento dei casi in paese, precisando che si tratta perlopiù di persone asintomatiche. In altri casi, invece, i pazienti hanno presentato difficoltà respiratorie ma, in linea di massima, si tratta di persone che stanno affrontando bene la malattia.
Una rassicurazione di cui si ha davvero bisogno in questo momento. Il crescente numero delle persone positive ha fatto emergere non poche preoccupazioni. È legittimo domandarsi se sia quindi opportuno procedere ad un’analisi dell’intera popolazione cellolese. Un’azione che le amministrazioni locali hanno spesso messo in campo per sopperire alle fisiologiche difficoltà nella ricostruzione dei contatti delle persone positive.
Interrogato su tale ipotesi, il Sindaco Guido Di Leone ha confermato che si sta lavorando per organizzare una campagna tamponi volta a individuare eventuali casi sommersi. Un lodevole proposito che rischia però di scontrarsi con le difficoltà economiche dell’ente. Visto il numero di abitanti si tratterebbe, infatti, di un’iniziativa che avrebbe un costo ingente. Di conseguenza, è necessario studiarne le modalità.
«Sottoporre a tampone l’intera popolazione non sarà semplice – ha dichiarato il Sindaco, Guido Di Leone. Sicuramente contiamo di sottoporre allo screening le fasce più deboli della popolazione e coloro che, più di altri, necessitano di sottoporsi al tampone. Spesso sottoporsi a tampone ha dei costi molto elevati. Per questo speriamo di poter fornire maggiori informazioni in merito già dalla prossima settimana».
Sicuramente è stata manifestata l’intenzione di procedere, come molti auspicano, nel senso di un tracciamento dei casi Covid-19. Si ha tuttavia la consapevolezza delle notevoli difficoltà economiche. A questo punto ci si può chiedere fino a che punto la politica possa opporre problematiche finanziarie ad un’istanza legittima della popolazione. Nel corso della campagna elettorale tutti i giornalisti che hanno seguito attentamente la situazione politica cellolese hanno somministrato ai candidati alla carica di Sindaco una domanda concernente le priorità dell’amministrazione che di lì a poco si sarebbe formata.
Era sin da allora chiaro che tra queste ci sarebbe stata l’emergenza Covid-19 e le numerose problematiche cui necessariamente occorreva porre rimedio.
L’emergenza sanitaria, ad oggi, è la priorità anche nel territorio cellolese. Un brutto incubo che si spera di poter superare con il minor danno possibile. I cittadini chiedono, in questo momento, di essere informati in maniera corretta, non cedendo a toni allarmistici, al contempo non oscurando la realtà dei fatti. Ma soprattutto chiedono di essere rassicurati e tutelati da chi li rappresenta e amministra.
Le difficoltà di questo territorio sono note e si protraggono da anni. Le amministrazioni che si sono succedute, seppur non essendone artefici, hanno consentito lo scempio della sanità pubblica locale. Comportamenti omissivi che hanno prodotto un sistema sanitario che ha sopportato l’ondata della scorsa primavera, destinato a crollare sotto i colpi di quella attuale che ci scopre colpevolmente impreparati.
Le amministrazioni locali sono chiamate adesso ad ascoltare le legittime preoccupazioni delle popolazioni di riferimento e a dare risposte concrete ai propri cittadini. Non si discutono le difficoltà nel reperire le risorse da destinare allo scopo, né l’intento di individuare le modalità di esecuzione più efficienti, ma la speranza è che i buoni propositi non finiscano per soccombere dinanzi alla burocrazia.