Le proteste dei residenti nell’area dei Palazzi Cirio a Mondragone, dichiarati “zona rossa” per la presenza di un focolaio di Covid-19, sono iniziate questa mattina e stanno proseguendo. La tensione continua a salire. I numerosi manifestanti scesi in piazza hanno, infatti, bloccato la Domiziana impedendo il transito in entrambe le direzioni.
Il blocco, creato impiegando le transenne di un cantiere, è iniziato proprio davanti ai Palazzi Cirio.
Quella che in un primo momento sembrava essere una protesta pacifica è, invece, degenerata in violenti scontri. A scendere in piazza sono stati anche numerosi cittadini italiani, per protestare contro le violazioni della “zona rossa” da parte dei manifestanti di origine bulgara.
Nel corso degli scontri un residente di origine bulgara ha lanciato una sedia dal balcone e, in risposta, alcuni italiani hanno lanciato pietre e danneggiato le autovetture parcheggiate nei pressi dei palazzi Cirio. Nell’area si è radunato un folto gruppo di manifestanti che accusa le forze dell’ordine di essere stati eccessivamente permissivi con le persone sottoposte a isolamento domiciliare. Il clima di tensione ha richiesto l’intervento del reparto Celere della Polizia di Stato, per impedire l’accesso ai Palazzi Cirio da parte dei manifestanti italiani. Negli scontri è rimasto ferito alla testa un poliziotto.
Mentre alcuni manifestanti bulgari proseguono il percorso lungo la Domiziana, numerosi cittadini italiani hanno organizzato un presidio di controllo delle zone di accesso. Il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, dopo un colloquio con la Ministra Luciana Lamorgese, ha annunciato l’imminente arrivo di militari.
Intanto il bilancio dei positivi al Covid-19 continua a salire. I tamponi processati hanno rivelato che sono 49 i casi di positività legati al focolaio dei Palazzi Cirio. Proseguono, con non poche difficoltà, le operazioni di trasferimento dei positivi presso il Covid Hospital di Maddaloni.