Corea e Felline dopo la prima assemblea regionale del PD Lazio: “É stato un momento importante ed emozionante, che già dal primo momento è stato segnato da un dibattito vivo e ricco di tematiche. Una responsabilità maggiore tocca all’Assemblea Regionale durante questo nuovo corso, in quanto i membri, eletti con le preferenze, sono rappresentativi di ogni realtà e territorio della nostra regione – tra questi i due Minturnesi: Lorenzo Corea ed Elena Felline sono stati il primo e secondo più votati nella lista Lazio Democratica in provincia di Latina -. Un sentito in bocca al lupo va al nuovo Segretario Regionale Daniele Leodori, al Presidente De Angelis e a tutti gli organismi. È necessario ora interpretare il ruolo, fondamentale nella vita democratica, di principale forza politica dell’opposizione in Regione e nel Paese, per farlo necessita un profilo politico e programmatico chiaro. In primo piano dovranno essere affrontate le questioni che intercettano l’istanza di un umanesimo nuovo, che garantiscano il lavoro fonte di dignità individuale, affrontando le diseguaglianze economiche e sociali crescenti, con un welfare a garanzia delle nuove povertà. Allo stesso modo va considerata la tutela dell’ambiente, pensando alle future generazioni, un progetto concreto di gestione della transizione in un quadro di sostenibilità economica, una sanità efficiente che non rinunci a essere pubblica.
Poi servirà riflettere sulla stessa forma del partito, ripensando le primarie per evitare il rischio di mortificare la comunità degli iscritti, anche per questo il PD ora deve valorizzare al massimo le diverse sensibilità che rappresenta. Ciò esige di non rinunciare al pluralismo puntando a un’elaborazione culturale sui temi proposti dalla società civile. Questa pluralità non può risolversi in mediazioni frutto di equilibri interni ma richiede apertura e ricerca di sintesi efficaci. La priorità è dare nuovo significato alla partecipazione, attraendo quanti si sono allontanati dalla pratica politica ed elettorale, e per farlo sono fondamentali i temi scelti. Per uscire dalla palude dell’astensionismo occorre delineare un profilo capace di cogliere interessi e attese. I tempi recenti ci insegnano come l’io non basti a se stesso: è sempre il “noi” che apre le porte a occasioni di riscatto nella società, è una sfida grande che ha bisogno di un’alleanza sociale nuova capace di capovolgere modelli che hanno perso umanità. Vale per tutti gli ambiti, dall’impresa al terzo settore, dalla politica e all’associazionismo. Sono questi gli argomenti su cui la politica deve offrire mediazioni possibili e su cui può essere prezioso l’apporto delle varie sensibilità.”