L’Asl Roma1 comunica che “oggi le nostre prime donazioni di plasma iperimmune presso il Centro Trasfusionale San Filippo Neri. La raccolta tramite plasmaferesi è stata possibile grazie a due donatori che sono risultati idonei secondo gli stringenti criteri del protocollo Tsunami. L’obiettivo del protocollo è valutare l’efficacia della somministrazione precoce di plasma prelevato da donatori convalescenti da covid-19 e infuso a pazienti affetti da covid-19. Orgogliosi di loro e dei nostri professionisti della salute!”
Nel frattempo non si fermano le indiscrezioni sul nuovo Dpcm che verrà firmato dal presidente del Consiglio entro la fine della settimana. La linea decisa dal Governo sarebbe quella di confermare tutte le misure anti Covid già in vigore, concedendo però alcune riaperture. Dovrebbero rimanere obbligatori il rispetto del metro di distanza, la mascherina al chiuso, il divieto di assembramento e l’igiene delle mani nelle attività commerciali. Ne dà notizia il Corriere della Sera. Rimane da sciogliere il nodo sui trasporti. La ministra Paola De Micheli incontrerà il Comitato tecnico scientifico per definire i nuovi protocolli per i mezzi pubblici dopo il caos innescato con i posti occupati al 100% sui treni e il successivo dietrofront. La ministra dei Trasporti, secondo il Corriere della Sera, sarebbe propensa a passare dall’attuale riempimento al 50% della capienza al 75% o 80% dei posti, previa applicazione delle altre misure di protezione dal coronavirus, quali mascherine, controllo della temperatura corporea e tracciamento dei passeggeri. Gli esperti del Cts sarebbero però contrari all’allentamento delle misure su treni, bus e metropolitane.
Sui trasporti la posizione degli esperti è chiara. Per i virologi il distanziamento di un metro deve essere garantito sempre, sull’Alta velocità come sui mezzi regionali e locali. Unica eccezione l’aereo, che grazie ai particolari sistemi del filtraggio dell’aria, che viene cambiata ogni 3 minuti,non rappresenterebbe un particolare rischio per i passeggeri. Il Cts dovrebbe inoltre fornire il via libera agli scuolabus, anche in questo caso con dei rigidi protocolli da rispettare. Tecnici e scienziati sarebbero inoltre contrari a nuove riaperture e concessioni. In particolare sulla movida e il tempo libero. Difficilmente potranno dare il benestare alla modifica delle norme sulle discoteche, che prevedono una capienza di massimo 200 persone al chiuso e 1.000 all’aperto. Bocciata anche la riapertura degli stadi. Le condizioni epidemiologiche indicherebbero tempi non ancora maturi per tornare a vedere le partite dal vivo. Il presidente della Figc Gabriele Gravina aveva riferito al Corriere della Sera: “Contiamo, se l’evoluzione epidemiologica lo permetterà, che si possa tornare negli stadi, magari non dalla prima giornata. Mi sembra un poco troppo ottimistico”.