ZONA ECONOMICA SPECIALE NEL BASSO LAZIO: “TIERO SERVE CONFRONTO CON REGIONE E UE” – “L’ultimo Rapporto sull’economia delle Regioni elaborato dallo Svimez mostra un Centro Italia in difficoltà. In particolar modo l’unica Regione che forse riesce a salvarsi è il Lazio. Ma mentre Roma resta un microcosmo a parte, nelle province di Frosinone e Latina c’è un peggioramento molto rilevante della situazione economica e sociale.
Il Lazio è passato dal 34° all’85° posto in Europa per reddito pro capite in soli vent’anni. Non ha attecchito il sistema industriale che venne trapiantato negli anni Settanta con la Cassa per il Mezzogiorno. Molte di quelle multinazionali sono andate via. Altre non si sono aggiornate e sono crollate. Il Lazio sta affrontando difficoltà crescenti.
L’ultimo rapporto di Bankitalia sull’economia della regione mostra un calo dell’attività industriale e una riduzione delle esportazioni reali, che sono tornate ai livelli del 2019. Nonostante un incremento degli investimenti pubblici, in gran parte grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e ai fondi del Giubileo, questi rimangono inferiori ai livelli pre-crisi finanziaria del 2008. Appare evidente che occorre mettere mano a questa situazione. Iniziando a prendere in considerazione la possibilità di inserire una parte del Lazio tra le aree ad Economia Semplificata Zes. E cioè: se si analizza il Lazio nel suo insieme ne esce un quadro falsato. Distorto dai fondi che prende Roma per il Giubileo. Perché se si esclude la capitale, il resto del Lazio ha un profilo profondamente diverso: fatto di enormi potenzialità industriali e capacità di ricerca e sviluppo grazie ai poli universitari. Ma per vedere quel profilo occorre escludere per un attimo Roma. Tuttavia, a differenza del Mezzogiorno, che ha beneficiato di politiche di sviluppo mirate come la Zes unica e i fondi europei, il Centro Italia non ha ricevuto lo stesso livello di attenzione.
Considero quindi necessario focalizzare l’attenzione anche sulle realtà limitrofe al Mezzogiorno d’Italia. In tal senso ho apprezzato nei mesi scorsi l’interessamento diretto del presidente Rocca in merito al tema della Zes Unica e al coinvolgimento delle province di Latina e Frosinone.
Intendo ricordare come già da tempo, il sottoscritto ed il collega Daniele Maura, abbiamo chiesto di avviare una seria discussione all’interno del Consiglio regionale. A tal proposito sottolineo come sia stata depositata una mozione che chiede un impegno della Regione a garantire al basso Lazio e alla zona di Rieti la creazione di un’area che permetta l’accesso di queste aree ai benefici della Zes unica. Ho apprezzato un intervento del presidente Rocca relativamente alla necessità di garantire maggiore equità a tutti i territori, soprattutto in termini di accesso paritetico alle opportunità di rilancio economico. I timori che ci accomunano sono quelli legati all’impatto potenziale sulle regioni confinanti. Il Lazio, in particolare, condivide confini con tre delle regioni coinvolte nella Zes Unica: Abruzzo, Molise e Campania. A pochi chilometri da questi territori avremo imprese che potranno avvalersi di agevolazioni notevoli che le renderanno ben più competitive rispetto alle nostre. Si creeranno condizioni di concorrenza molto forti che potrebbero portare ad accentuare un processo di delocalizzazione di imprese.
Ciò andrà ad impoverire ulteriormente un tessuto economico già in difficoltà. Sono pronto a sostenere la proposta della Regione Lazio di istituire un regime speciale, esteso alle aree in difficoltà di sviluppo già individuate, confinanti con la Zes Unica, avente le stesse agevolazioni previste per le regioni del Mezzogiorno. Diventa quindi urgente e necessario un intervento affinché almeno il Basso Lazio, ma ripeto, anche la provincia di Rieti, possano ricevere il trattamento richiesto. Mi auguro che su questo tema si possa avviare un confronto con la Commissione Europea e che venga presa in seria considerazione la nostra richiesta”.”
Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio.