Simeone, budget strutture di riabilitazione accreditate: una mozione per assicurare la continuità dei servizi – Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio, in una nota stampa ha dichirato: “Mettere in atto ogni iniziativa utile ed urgente al fine di invitare la Asl di Latina ad adeguarsi a quanto previsto ed esplicitamente espresso nella deliberazione regionale n.1021 del 30/12/2021 confermando i livelli di finanziamento 2021 sino alla data del 30 giugno 2022, nella misura di 6/12 del budget 2021. Questo il contenuto della mozione che ho depositato con cui chiedo al presidente Zingaretti e alla giunta regionale del Lazio di garantire la continuità dei servizi e delle prestazioni offerte dalle strutture sanitarie interessate. La mozione nasce a seguito di una nota della Asl di Latina, inviata a gennaio di quest’anno, scaturita da quanto previsto dalla deliberazione regionale del 30 dicembre 2021, in cui si “raccomanda” alle strutture sanitarie di riferimento di attenersi alle disposizioni di fatturazione previste e di non superare i livelli di spesa assegnati sulla base del 2021, suddivisi in dodicesimi, dato che eventuali sforamenti non potranno essere presi in alcuna considerazione.
Simeone, budget strutture di riabilitazione accreditate: una mozione per assicurare la continuità dei servizi – Dalla lettura degli atti si evince, tuttavia, una dicotomia insita nel fatto che la deliberazione regionale, come evidenziato nella nota stessa a firma del dirigente della Asl di Latina, stabilisce che i budget provvisori per il primo semestre 2022 delle strutture private accreditate sono stabiliti nei limiti di 6/12 del budget loro assegnato nel 2021. Elemento che va in contraddizione con la “raccomandazione” rispettare il limite invalicabile di 1/12 mensile quando invece la Regione ha dato come limite quello dei 6/12 su base semestrale. E’ evidente che l’imperativo di gestire il budget in dodicesimi rappresenta un limite nella gestione delle prestazioni erogate e da erogarsi agli utenti sia di età adulta che dei minori. I progetti di riabilitazione, infatti, hanno una tempistica media che varia dai 90 ai 180 giorni. Ne consegue che la programmazione delle terapie di tali utenti non potrà mai coincidere con una fatturazione mensile, ma al limite con una programmazione semestrale dove le varie mensilità possono conguagliarsi alla fine e risultare comunque dentro il limite di 6/12.
Simeone, budget strutture di riabilitazione accreditate: una mozione per assicurare la continuità dei servizi – Riportare tale conteggio su base mensile comporta l’insorgere di criticità che mettono a rischio la continuità dei servizi costringendo le strutture a sospendere le attività per qualche giorno per non sforare il budget in dodicesimi previsto ed adempiere a quanto raccomandato dalla Asl di Latina. Una situazione che risulta essere insostenibile anche a fronte delle lunghe liste di attesa che purtroppo caratterizzano l’accesso ai servizi erogati dalle strutture ex art.26. Per far fronte alla richiesta dell’utenza le strutture accreditate, essendo costrette a lavorare in dodicesimi, non hanno margine di gestione del budget assegnato con la conseguenza di sforare il limite previsto e non vedersi accreditare le somme spettanti per le prestazioni erogate. Siamo di fronte ad un gap gestionale che deve essere colmato e la Regione Lazio non può sottrarsi alla responsabilità di intervenire. I servizi di riabilitazione neuromotoria, logopedica, neuropsicologica e tutti gli ulteriori interventi clinici di cura e trattamento riabilitativo erogati dalle strutture ex Art.26 accreditate devono essere continuativi affinchè i progressi fatti non vengano persi a causa della mancanza di adeguate risorse ai centri convenzionati con il sistema sanitario regionale che li erogano e assicurati per dare loro una migliore qualità della vita. L’offerta della riabilitazione ex art.26, in modo particolare per bambini e per le forme assistenziali dell’autismo e della grave disabilità richiedono, da parte della Regione Lazio, anche in un’ottica generale di implementazione delle prestazioni e di valorizzazione delle strutture, l’avvio di un percorso concreto di semplificazione e programmazione economica finalizzato al potenziamento dei servizi socio sanitari e non ad una loro sottomissione a meri criteri ragionieristici che ne inficiano efficienza, qualità e quantità. Un obiettivo raggiungibile e su cui ci auguriamo ci sia massima convergenza da parte di chi governa la nostra regione”.