“Prosegue il nostro impegno per la difesa del lavoro sicuro e giustamente remunerato. Nei mesi scorsi ci
siamo attivati nella raccolta firme per l’istituzione del salario minimo ed abbiamo sostenuto e seguito
tutto il percorso di approvazione del Protocollo per la sicurezza e la regolarità negli appalti pubblici in
Provincia di Latina la cui adozione ha rappresentato una buona pratica seguita in molte altre province
italiane. Poi, come noto, abbiamo voluto presentare mozioni consiliari in molti Comuni per promuovere
l’adesione al Protocollo e, ad oggi, già nove di questi hanno deliberato in favore.
Intendiamo ora proseguire con altre iniziative in difesa della dignità Costituzionale del lavoro e lo
facciamo presentando ove possibile mozioni consiliari per l’istituzione del salario minimo comunale negli
appalti pubblici come già realizzato qualche giorno fa nel Comune di Firenze.
La mozione impegna i Sindaci ad attivarsi per inserire nelle proprie procedure di gara una clausola che
preveda, fermi restando i vincoli di legge previsti dal vigente Codice degli appalti o da altre fonti
legislative, l’obbligo di applicazione da parte dell’operatore economico partecipante alla procedura di
un trattamento economico in favore dei propri dipendenti inderogabilmente pari o superiore ai 9,00
euro l’ora. Questo qualora il contratto collettivo applicato non garantisca il raggiungimento di tale
soglia salariale minima. Lo stesso per gli affidamenti diretti da parte del Comune.
Invitiamo inoltre i Sindaci ad organizzare immediati confronti con tutte le organizzazioni sindacali e
datoriali interessate al fine di condividere ogni azione necessaria per raggiungere l’obiettivo di un
trattamento economico minimo, anche eventualmente attraverso la stipulazione di accordi collettivi
a livello territoriale.
La Costituzione italiana, all’art. 36, sancisce solennemente che “Il lavoratore ha diritto ad una
retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare
a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Come PD siamo mossi dall’ambizione di trasformare in pratica quotidiana i valori contenuti in questo
articolo della nostra bellissima Costituzione nonché dalla preoccupazione di vivere una realtà, quella
italiana, in cui oltre 3 milioni di persone si trovano in condizione di povertà e fragilità economica
nonostante abbiano un lavoro. Viene da sé che l’aumento dei salari e il contenimento del carovita sono
due questioni vitali da realizzare al più presto.” Lo comunica Omar Sarubbo, Segretario Provinciale PD e Paolo Bovieri, Resp. Prov.le Politiche per il Lavoro