Agenti della Questura di Latina, unitamente a Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile, nel corso della notte hanno tratto in arresto trentacinquenne A.M., pregiudicato, responsabile di detenzione illegale di armi e munizionamento clandestine.
Verso le ore 2.45 di oggi martedì 15, le unità operative di Polizia e Carabinieri impegnate nei servizi di controllo del territorio, sono state inviate in questa Via Londra ove era stato segnalato che, a seguito di una violenta lite, era stato esploso un colpo d’arma da fuoco.
Giunti contemporaneamente sul posto, gli operanti hanno fatto accesso nell’appartamento e, una volta all’interno, hanno rilevato la presenza dei protagonisti della violenta lite, ovvero il predetto A.M. ed il padre sessantatreenne, A.A.
Quest’ultimo, rassicurato dalla presenza degli appartenenti alle forze dell’ordine ha immediatamente indicato un mobile, al di sotto del quale il figlio aveva celato un fucile, a canne mozze, con il quale, poco prima, aveva esploso un colpo.
L’arma, un fucile tipo doppietta ancora carica, è stata messa in sicurezza dagli operanti e recuperata.
Nel corso delle successive attività, a seguito di una attenta e scrupolosa perquisizione operata all’interno dell’appartamento, è stata rinvenuta una pistola semiautomatica, tipo Beretta 92 FS, perfettamente funzionante, priva di matricola, completa di caricatore e modificata in alcune sue parti, in particolare con sostituzione della canna.
Inoltre, all’interno di una scatola metallica sono state recuperate 29 cartucce cal. 9×21 ed 1 proiettile cal. 38 special.
Le armi sequestrate saranno sottoposte ai rilievi balistici degli esperti della Polizia Scientifica.
Alla luce di quanto emerso ed in relazione a quanto rinvenuto, A.M. soggetto pluripregiudicato per reati contro il patrimonio ed in materia di armi, è stato tratto in arresto perché responsabile di detenzione illegale di armi e munizionamento clandestine.
Al termine delle relative formalità, come disposto dal PM. di turno presso la Procura della Repubblica di Latina, Dott.ssa Gentile, l’uomo è stato tradotto ed associato alla Casa Circondariale di Velletri, ove permarrà a sua disposizione.
Un padre deve essere portato alla massima esasperazione per denunziare il proprio figlio, al quale poi non farà mancare il suo sostegno.