Non si può morire di lavoro. Non si può morire abbandonati sotto casa come un arnese rotto che non funziona. Ma in che mondo siamo? In che nazione viviamo? Mi monta la rabbia per la tragica morte di Satnam Singh che a soli 31 anni muore di lavoro e disuamanitá lasciando una moglie e tanto dolore.
Una morte di caporalato. Sono d’accordo, ma qui c’è qualcosa in più. A morire é certamente un lavoratore, ma muore anche un uomo e con sé il rispetto per la vita umana.
Come è possibile abbandonare un uomo sotto casa con un braccio mutilato e ferite multiple. Quale senso della vita, della dignità umana, del rispetto deve aver guidato la scelta di scaricarlo moribondo, invece di soccorrerlo. É la morte della dignitá dell´uomo. É la morte dei principi basici della socialitá. Un fallimento. Scusaci Satnam Singh.