“Il sistema di controllo sulle acque destinate al consumo umano è strutturato su due piani e prevede controlli interni e controlli esterni:
• i controlli interni sono effettuati dal gestore che fornisce il servizio idrico, o da chiunque fornisca acqua a terzi, attraverso impianti idrici autonomi o cisterne. tenuti ad effettuare tutte le verifiche necessarie a garantire il rispetto della conformità dell’acqua ai requisiti previsti, eventualmente concordando con l’azienda unità sanitaria locale il programma di controllo per quanto riguarda punti di prelievo e frequenza, ed eseguendo analisi presso laboratori propri o in convenzione;
• i controlli esterni sono effettuati dall’azienda unità sanitaria locale territorialmente competente. L’azienda unità sanitaria locale è responsabile della verifica sulle acque destinate al consumo umano dei requisiti di legge, attraverso programmi di controllo regionali che prevedono l’ispezione degli impianti e il prelievo di campioni. Le attività di laboratorio possono essere condotte presso laboratori interni all’azienda unità sanitaria locale o presso agenzie regionali per la protezione dell’ambiente.
Per queste ragioni la Confconsumatori Latina in data odierna ha chiesto ai sindaci del sud pontino, ad Acqualatina, all’assessore regionale alla sanità e alla Asl di Latina (oltre chè Arera, Prefetto di Latina, Garante idrico regionale, e STO Ato 4) di fornire chiarimenti in merito alle attività di controllo sulla potabilità dell’acqua ed in particolare alla Asl di Latina di chiarire quali siano gli esiti dei controlli esterni sulle acque destinate al consumo umano”.
Fonte: Ministero della Salute
Il Responsabile provinciale Confconsumatori Latina
Franco Conte