Escluso tutto il tratto da Cisterna di Latina a Terracina
Le meraviglie dell’Appia Antica sono diventate patrimonio dell’Unesco ma tutto il tratto che attraversa una parte della provincia di Latina, la cosiddetta diramazione per Norba, ne resta escluso. Tesori della Regina Viarum tenuti fuori per decisione dell’Icomos, il Consiglio internazionale per i monumenti e i siti. Tra questi, ricordiamo i mosaici di Tres Tabernae (resti archeologici a sud-est di Cisterna di Latina), il lago di Ninfa e il giardino con i suoi straordinari colori, il Decennovium (il canale che fiancheggia l’Appia nella Pianura Pontina), il teatro romano di Terracina (restaurato di recente con la scoperta al suo interno del ritratto di Giulio Cesare).
L’Appia è un’opera di straordinaria importanza voluta da Roma per ragioni militari. Per costruirla, gli ingegneri romani gestirono una natura difficile del suolo, attraversandola con ponti, terrapieni e tagli. Oltre cinquecento chilometri (quando congiungeva Roma al porto di Brindisi) che ospitano una miriade di siti archeologici, monumenti funerari, ville antiche e catacombe. E il tratto escluso dal patrimonio dell’Unesco, quello appunto da Cisterna fino a Terracina, è ricco di bellezze ed elementi storici. Una perdita sottolineata dal presidente della provincia di Latina, Gerardo Stefanelli.
Dal Ministero della Cultura però arrivano voci positive, poiché, grazie alla Via Appia, l’Italia ha raggiunto i 60 siti iscritti. Le zone escluse potranno comunque beneficiare degli effetti reali sul turismo e i luoghi non ammessi saranno coinvolti ugualmente nelle iniziative di valorizzazione dell’intero percorso dell’Appia antica proprio a seguito di questo eccezionale traguardo.