ll parlamentare Raffaele Trano (Alternativa): IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON CONOSCE LA DISPERSIONE IDRICA IN PROVINCIA DI LATINA: COMMISSARIARE ACQUALATINA. Ascoltate bene questo intervento del Presidente del Consiglio, perché pensare che avere Mario Draghi al comando del governo in questo momento fosse un disastro, specie considerando l’ammucchiata indecente che hanno creato e come l’hanno creata, lo sapevamo già da tempo, ma qui siamo oltre ogni immaginazione. Questo signore, che decide di occuparsi del tema della siccità e dell’emergenza idrica, totalmente inadeguato a guidare l’Italia in questo momento storico, arriva ad affermare che una dispersione idrica del 30 percento sia un fatto straordinario per la sua gravità – e infatti lo è – e rappresenti dunque il peggiore risultato italiano possibile. Io non posso credere che Draghi abbia detto una cosa del genere. Ma il premier lo sa che nel Sudpontino abbiamo una dispersione idrica oltre il 70 percento? E se il 30 è grave, col 70 cosa dovremmo fare? Chiamare l’esercito? Ma questo Draghi lo sa o no? Certamente quello che Draghi sa bene è che le responsabilità della manutenzione e dell’efficienza delle reti sono – e non “sarebbero” – del gestore, cioè di Acqualatina, e infatti lo dice con chiarezza, seppure dimostri di non avere le benché minima idea di cosa stia parlando, e per un presidente del Consiglio è un fatto di gravità inaudita, specie su un tema delicato come la gestione e l’erogazione dell’acqua agli italiani. Addirittura arriva a citare Paesi che hanno, come Israele, il 3 percento di dispersione, o altri che arrivano all’8! Ma si rende conto questo burocrate che nella Provincia di Latina sono stati appena approvati nuovi aumenti alle tariffe dell’acqua mentre proprio dal PNRR arriveranno altri 50 milioni di euro nelle casse di questo ente per metà privato e gestito da questi amministratori scellerati? Draghi questo lo sa? Ho appena presentato una interrogazione parlamentare, e sul tema siamo alla quarta, senza che che il Ministero dell’ambiente abbia mai mosso un dito, ma la responsabilità è anche della regione che, tra l’altro, ha gestito l’emergenza del 2017. Se le legga con attenzione Draghi magari evita altre figuracce! Insomma se il presidente del Consiglio si meraviglia di sapere che in Italia si possa arrivare addirittura al 30 percento di dispersione idrica, sappia che a pochi chilometri da dove svolge le sue conferenze stampa imbarazzanti, ci sono luoghi come la provincia pontina che arrivano al 70! Questa situazione è assurda. Qualcosa qui davvero non torna, e allora visto che tutto sembra accadere all’oscuro di chi prende le decisioni, andrebbe presentato a Draghi – esattamente come stanno facendo le Regioni colpite dalla siccità, e come lui stesso annuncia – un piano di emergenza per la Provincia pontina, che non significa continuare a regalare decine di milioni di euro all’ente – questi sí a pioggia – come fatto negli ultimi decenni, ma sollevare l’azionista di parte pubblica e fare in modo che un commissario adoperi correttamente e concretamente le risorse per investire sulle infrastrutture, ridurre la dispersione, ridurre le tariffe, ridurre i super stipendi, e garantire un servizio decente e degno di questo nome ai cittadini. Del resto anche in aula ho più volte sostenuto di inserire la necessità della ripubblicizzazione del servizio idrico, dato che i fondi ci sono. Si è preferito dare spazio agli amici, ma almeno, ora che nessuno, nemmeno il presidente del consiglio, può più nascondere la sabbia sotto il tappeto, si intervenga sui casi inaccettabili come Latina e Frosinone.
Questo signore, che decide di occuparsi del tema della siccità e dell’emergenza idrica, totalmente inadeguato a guidare l’Italia in questo momento storico, arriva ad affermare che una dispersione idrica del 30 percento sia un fatto straordinario per la sua gravità – e infatti lo è – e rappresenti dunque il peggiore risultato italiano possibile. Io non posso credere che Draghi abbia detto una cosa del genere. Ma il premier lo sa che nel Sudpontino abbiamo una dispersione idrica oltre il 70 percento? E se il 30 è grave, col 70 cosa dovremmo fare? Chiamare l’esercito? Ma questo Draghi lo sa o no? Certamente quello che Draghi sa bene è che le responsabilità della manutenzione e dell’efficienza delle reti sono – e non “sarebbero” – del gestore, cioè di Acqualatina, e infatti lo dice con chiarezza, seppure dimostri di non avere le benché minima idea di cosa stia parlando, e per un presidente del Consiglio è un fatto di gravità inaudita, specie su un tema delicato come la gestione e l’erogazione dell’acqua agli italiani. Addirittura arriva a citare Paesi che hanno, come Israele, il 3 percento di dispersione, o altri che arrivano all’8! Ma si rende conto questo burocrate che nella Provincia di Latina sono stati appena approvati nuovi aumenti alle tariffe dell’acqua mentre proprio dal PNRR arriveranno altri 50 milioni di euro nelle casse di questo ente per metà privato e gestito da questi amministratori scellerati? Draghi questo lo sa? Ho appena presentato una interrogazione parlamentare, e sul tema siamo alla quarta, senza che che il Ministero dell’ambiente abbia mai mosso un dito, ma la responsabilità è anche della regione che, tra l’altro, ha gestito l’emergenza del 2017. Se le legga con attenzione Draghi magari evita altre figuracce! Insomma se il presidente del Consiglio si meraviglia di sapere che in Italia si possa arrivare addirittura al 30 percento di dispersione idrica, sappia che a pochi chilometri da dove svolge le sue conferenze stampa imbarazzanti, ci sono luoghi come la provincia pontina che arrivano al 70! uesta situazione è assurda. Qualcosa qui davvero non torna, e allora visto che tutto sembra accadere all’oscuro di chi prende le decisioni, andrebbe presentato a Draghi – esattamente come stanno facendo le Regioni colpite dalla siccità, e come lui stesso annuncia – un piano di emergenza per la Provincia pontina, che non significa continuare a regalare decine di milioni di euro all’ente – questi sí a pioggia – come fatto negli ultimi decenni, ma sollevare l’azionista di parte pubblica e fare in modo che un commissario adoperi correttamente e concretamente le risorse per investire sulle infrastrutture, ridurre la dispersione, ridurre le tariffe, ridurre i super stipendi, e garantire un servizio decente e degno di questo nome ai cittadini.Del resto anche in aula ho più volte sostenuto di inserire la necessità della ripubblicizzazione del servizio idrico, dato che i fondi ci sono. Si è preferito dare spazio agli amici, ma almeno, ora che nessuno, nemmeno il presidente del consiglio, può più nascondere la sabbia sotto il tappeto, si intervenga sui casi inaccettabili come Latina e Frosinone. A maggior ragione se, come Draghi afferma in chiusura di video, subito dopo l’emergenza è da predisporre “subito”, un “Piano dell’acqua”, per “ovviare alle carenze infrastrutturali”. Noi lo aspettiamo da decenni, come minimo da quando nel 2011 un referendum ha decretato di mettere al bando i privati, i quali oggi continuano invece a lucrare sulle spalle dei cittadini con una gestione delle infrastrutture vergognosa e che persino il Primo ministro sembra nemmeno conoscere.https://www.facebook.com/613662804/videos/2091121191068342/