Il cinema italiano piange per la morte di Giovanni Cianfriglia, attore e stuntman italiano in più di ottanta pellicole. Se ne va un pezzo di storia di quel periodo d’oro in cui impazzavano i film su temi storici ed epici (veri successi al botteghino) come Le fatiche di Ercole oppure Romolo e Remo. Se ne va uno dei protagonisti di quel filone poliziottesco tanto criticato negli anni Settanta e oggi rivalutato (basti pensare a La mala ordina di Fernando Di Leo). Se ne va un personaggio da antologia del cinema di genere. Aveva 89 anni ed era stato una presenza fissa nelle risse della saga di “Piedone” e negli altri celebri film della coppia Bud Spencer e Terence Hill.

Il ruolo di stuntman è importante e lo è stato certamente di più tra gli anni Cinquanta e Ottanta. Cascatori di professione arruolati dai registi per girare scene pericolose. Cianfriglia ha sempre difeso e onorato questa categoria di controfigure, tanto da sostituire infinite volte “Mister muscolo” Steve Reeves nelle sequenze più rischiose de Le fatiche di Ercole (1958). Ma Giovanni Cianfriglia è stato anche un attore caratterista in varie opere cinematografiche come Il poliziotto della brigata criminale (1975), Pari e dispari (1978), Bomber (1982), tanto per citarne alcune. Anche il fratello Domenico è stato un attore e stuntman.

Giovanni Cianfriglia è apparso in diciassette pellicole girate dalla coppia Bud Spencer e Terence Hill, quasi sempre in ruoli di comparsa durante le scene di rissa: tra di essi Anche gli angeli mangiano fagioli (1973), tutti e quattro i film di Piedone (1973-1980), …altrimenti ci arrabbiamo! (1974), I due superpiedi quasi piatti (1977), Lo chiamavano Bulldozer (1978), Pari e dispari (1978), Occhio alla penna (1981), Chi trova un amico trova un tesoro (1981), Banana Joe (1982). Insomma se ci siamo divertiti tante volte al cinema lo dobbiamo anche a questo bravo attore, testimone di una generazione di stuntman tanto indispensabili quanto ingiustamente poco ricordati sulle pagine di libri e quotidiani.

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Pierluigi Larotonda
Laureato in Economia, ha collaborato col giornale web primaPrato, cronaca, e con Bisenziosette, settimanale carta stampata, occupandosi soprattutto di arte e libri. Ha scritto alcuni articoli culturali su Affari Italiani (2009). Conduce da molti anni il programma culturale Racconti Urbani su Radiocanale7 (arte, letteratura, storie metropolitane). Accanito lettore, tra i suoi libri l'almanacco calcistico NAZIONALI SENZA FILTRO (prefazione dell'osservatore tecnico azzurro del 2006, Giampiero Ceccarelli) e il saggio inchiesta IL DELITTO AMMATURO (presentato in Sala Stampa Camera dei Deputati l'8 novembre 2022 e con prefazione del giornalista Simone Di Meo).