L’avv. Cristina Compasso, candidata Sindaco della lista “Cellole nel cuore”, ha deciso di sottoporsi al giudizio degli elettori per la seconda volta. La sua prima esperienza alla guida del paese si è conclusa in modo brusco e, soprattutto, senza che i cittadini ne comprendessero le motivazioni. La speranza era che questa campagna elettorale potesse quantomeno aiutare a fare un po’ di chiarezza, ma le aspettative sono state disattese.

Una campagna elettorale, quella di quest’anno, infuocata. Tra ricusazione e riammissione a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, la lista “Cellole nel cuore” si è trovata ad affrontare due liste, “Noi per Cellole” con il dott. Guido Di Leone candidato Sindaco e “Cellole in Comune” con l’avv. Luciano Mascolino candidato Sindaco, iniziando il proprio percorso con ben tredici giorni di ritardo.

Inoltre, tra i dodici candidati scesi in campo per supportare la candidatura dell’avv. Cristina Compasso è possibile leggere i nomi di tre dei sette consiglieri comunali che firmarono l’atto che decretò la fine della sua prima sindacatura. Una decisione che, inutile negarlo, ha destato qualche perplessità. Ho incontrato l’avv. Cristina Compasso e a lei ho rivolto questa domanda, nel tentativo di chiarire la questione.

Iniziamo dal principio. La campagna elettorale di “Cellole nel cuore” è iniziata con qualche giorno di ritardo. Questo vi ha permesso di scendere in campo più agguerriti. Pensa che la vicenda legata alla ricusazione della Sua lista vi abbia indeboliti o abbia permesso di mostrare l’ostruzionismo che ha cercato di denunciare anche nella Sua prima sindacatura?

«La lista “Cellole nel cuore” si è mostrata una lista molto forte e competitiva. Dall’inizio abbiamo avuto dei problemi con la lista, nel senso che hanno tentato in tutti i modi di impedire a questa lista di partecipare alla campagna elettorale. La lista è stata presentata in orario, alle 11.50, come da verbale della Segretaria Comunale che fa fede fino a querela di falso. Il Consiglio di Stato, a cui siamo ricorsi in secondo grado, ci ha dato pienamente ragione proprio su questo motivo, dando per incontrovertibile il dato di fatto dell’atto pubblico qual è il verbale di consegna rilasciato dalla Segretaria Comunale ai presentatori della lista “Cellole nel cuore”.

La ricusazione della lista all’inizio sicuramente ci ha un po’ demoralizzati, ma la sentenza del Consiglio di Stato ci ha permesso di ripartire più agguerriti che mai, proprio perché eravamo sicuri di riuscire a vincere e, infatti, giustizia è stata fatta e la verità è emersa».

Ha voluto fortemente al Suo fianco Franco Sorgente e Francesco Lauretano, di cui ha sottolineato il senso di responsabilità per aver deciso di sposare il progetto di “Cellole nel cuore”. Nella Sua lista troviamo i tre consiglieri di minoranza che misero fine alla Sua amministrazione. Cosa è cambiato in questi mesi?

«È prevalso il senso di responsabilità e soprattutto il dovere morale, da parte mia e di tutti i candidati che si sono seduti intorno ad un tavolo per ragionare intorno ad un progetto. “Cellole nel cuore”, infatti, non è una semplice lista ma un progetto che nasce dal senso di responsabilità di ognuno di noi di garantire ed assicurare a Cellole una stabilità amministrativa, un buon governo tecnico di cinque anni che possa consentire alla nostra città di pianificare e programmare iniziative ed azioni amministrative importanti. Questo è stato l’obiettivo condiviso di tutti noi, quindi anche della parte della ex minoranza che oggi è al mio fianco: Franco Sorgente, Francesco Lauretano e Simona Di Paolo. Non è possibile che Cellole sia commissariato ogni due anni e si rappresenti così la morte civile del nostro paese. Cellole merita ben altro. Il punto su cui abbiamo trovato intesa è sicuramente il senso di responsabilità, ma soprattutto il bene comune e l’interesse collettivo. La lista “Cellole nel cuore” è formata da professionisti di Cellole che dalla politica non devono avere nulla, anzi. Siamo noi che dobbiamo dare un contributo al nostro territorio, mettendo a disposizione di tutta la cittadinanza e del bene comune la nostra competenza e la nostra professionalità».

Per concludere, perché “Cellole nel cuore”?

«Perché il nostro unico obiettivo è ascoltare la gente e, soprattutto, le fasce fragili. Le nostre linee programmatiche comprendono innovazione e rilancio territoriale. “Cellole nel cuore” nasce innanzitutto da un piatto di responsabilità: stabilità amministrativa e buon governo 5 anni».