Nella serata del 20 giugno 2022, personale del Commissariato Distaccato di P.S. di Fondi, ha tratto in arresto in flagranza di reato T. M. di anni 33, con precedenti di Polizia, per reati di maltrattamenti in famiglia, minaccia, atti persecutori, lesioni personali ed estorsione, poiché nel tardo pomeriggio di ieri aveva aggredito e minacciato il proprio padre che si era rifiutato di elargirgli una somma di denaro che gli sarebbe servita per acquistare della sostanza stupefacente. In particolare nel primo pomeriggio della medesima giornata, personale della Squadra Volante e della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Fondi interveniva presso un’abitazione, a seguito di segnalazione da parte di un uomo che lamentava di aver ricevuto minacce verbali dal proprio figlio in quanto pretendeva del denaro per acquistare della droga. Da un primo accertamento eseguito si appurava che presso il suddetto indirizzo vi era già stato un intervento, nel decorso mese di settembre, da parte di personale di questo Ufficio e sempre per gli stessi motivi. Giunti sul posto, gli operanti provavano più volte a citofonare, senza tuttavia ottenere risposta.
L’uomo che aveva effettuato la segnalazione veniva quindi ricontattato telefonicamente e riferiva di non poter aprire il portone di casa in quanto il figlio lo aveva chiuso in una stanza, bloccando la porta. Dopo qualche istante, dal portone dello stabile, uscivano precipitosamente due persone di giovane età che alla vista del personale del Commissariato tentavano di eludere il controllo, ma venivano bloccati e identificati rispettivamente nell’odierno indagato e in un suo amico, risultato poi estraneo ai fatti. In sede di denuncia il genitore riferiva che poco prima della richiesta del nostro intervento, suo figlio avanzava in malo modo la richiesta di 40,00 euro che gli negava, perché ben coscio che tale denaro sarebbe servito per comperare dello stupefacente. A tale diniego, il figlio minacciava pesantemente il padre con la seguente frase: “se non mi dai i soldi ti faccio a pezzi”. Aggiungeva inoltre che il figlio da circa 15 giorni lo stava taglieggiando, estorcendogli del denaro e che negli ultimi due giorni lo aveva costretto a consegnargli ben 900,00 euro in quanto, come già rappresentato in altra analoga denuncia risalente all’anno scorso, il figlio risulta essere tossicodipendente da molti anni e quando è in preda a crisi di astinenza, anche in maniera molto violenta, pretende da lui somme di denaro. Da successivi accertamenti, si acclarava che il T. M. era stato nell’anno 2018 destinatario della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, per i reati di maltrattamenti in famiglia, ed estorsione ed era stato condannato con sentenza divenuta definitiva in data 9 aprile 2021, ad anni 3 e mesi 5 di reclusione con pena sospesa. Sulla base degli elementi raccolti, dopo aver informato il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina Dott.ssa D. Monsurrò, T. M. veniva tratto in arresto per i reati descritti e condotto presso la Casa Circondariale di Lanciano (CH) in attesa dell’udienza di convalida. Soltanto la reclusione può disintossicarlo dalla dipendenza dalla droga.