Si inizia a temere la presenza di un nuovo focolaio di Covid-19 a Falciano del Massico, dove il bilancio dei positivi è salito a 4. È stato il Sindaco della città, Ing. Giovanni Erasmo Fava, a comunicare ai suoi concittadini la spiacevole notizia. In una diretta Facebook il Sindaco ha invitato i suoi concittadini a non perdere la calma e ad avere fiducia nelle iniziative poste in essere dall’ASL competente.
«Il nostro territorio in questi ultimi giorni è stato colpito da un’emergenza Covid che ha riguardato soprattutto la comunità bulgara», ha dichiarato il Sindaco di Falciano del Massico.
«Abbiamo vissuto una fase molto difficile nei mesi scorsi – continua Fava – che non solo ha provocato problemi sanitari, ma soprattutto ha causato grosse difficoltà economiche che hanno portato alla chiusura di molte attività. Con grande forza di volontà abbiamo tentato di riavviare la nostra economia. Purtroppo il Covid non è sconfitto a differenza di quanto abbiamo appreso. Ha avuto una fase di regressione».
Il Sindaco Fava ha assicurato di aver immediatamente attivato i protocolli per il contenimento del Covid, nonostante il territorio da cui è partita l’emergenza sanitarias fosse un altro Comune. «Ci siamo subito resi conto che il problema avrebbe potuto riguardare il nostro territorio», ha dichiarato Fava, chiarendo inoltre che dei 4 positivi alcuni sono asintomatici e altri presentano sintomi lievi. Tutte le persone risultate positive e coloro che hanno avuto contatti con queste sono stati posti in isolamento obbligatorio fiduciario.
Il Sindaco di Falciano del Massico ha invitato la popolazione a collaborare con l’amministrazione e a sottoporsi volontariamente al tampone. Dalle ore 9.00 di questa mattina una unità mobile dell’ASL si è posizionata in piazza Capuano. Lo scopo è quello di avviare un’attività di screening dell’intera popolazione. Si tratta di una procedura già seguita per controllare la diffusione del contagio a Mondragone, dove pochi giorni fa si è scoperta la presenza di un pericoloso focolaio.
Tra l’altro, secondo alcune indiscrezioni, i casi accertati a Carinola (1), Falciano del Massico (4) e Sessa Aurunca (1) sarebbero tutti riconducibili al medesimo luogo di lavoro. Sarebbero ben 17, infatti, i casi di positività che presentano un collegamento con un’azienda agricola. Un meccanismo a catena che pare sia comunque riconducibile al focolaio di Mondragone. Questo potrebbe essere indicativo di una corretta ricostruzione dei collegamenti dei casi accertati negli ultimi giorni, ma l’incremento del numero di positivi fa temere la presenza di un contagio esteso a “macchia di leopardo”.