Il primo comizio di questa campagna elettorale ha visto protagonisti i candidati della lista “Cellole nel cuore”
Ad aprire il comizio è naturalmente la candidata Sindaco, avv. Cristina Compasso, che assicura che la sua idea di amministrazione non conosce distinzione alcuna, ma che le fasce più vulnerabili della popolazione saranno destinatarie di attenzioni maggiori. «Sono abituata a voltare pagina, con lo sguardo proiettato sulle sfide importanti che ci aspettano – dichiara la candidata Sindaco – e dunque mi ripresento a voi, con la stessa umiltà, con lo stesso spirito di servizio, con la stessa passione disinteressata di chi non deve avere nulla dalla politica ma, al contrario, vuole dare un contributo personale e professionale alla propria cittadina. Ripartendo da zero, con esperienza umana e politica già acquisita e con l’entusiasmo di una squadra nuova di governo, forte e coesa».
La candidata Sindaco presenta la sua squadra: «Uomini e donne preparati, ma soprattutto liberi e disinteressati rispetto alla gestione della cosa pubblica in termini personali, che con la loro faccia e con la loro dignità vogliono mettersi a servizio di questa comunità senza chiedere nulla in cambio».
«Entrando nelle case dei cittadini ho capito che la gente è stanca – continua la Compasso – di sentir parlare delle solite promesse elettorali in cambio di un voto, è stanca degli inciuci e degli attacchi personali, è stanca delle solite congiure di palazzo e degli strateghi della malapolitica. È stanca, ma non ha perso la speranza di potersi affidare ad una giuda sicura».
Quella proposta dalla lista “Cellole nel cuore” è una politica che «antepone il bene comune agli interessi personali e che è svincolata dalle vecchie logiche di potere e da quel sistema che mortifica la dignità e la libertà dell’uomo in nome del lavoro in cambio di un voto. Non vi promettiamo posti di lavoro, ma vi chiediamo di regalarci un sogno», spiega Cristina Compasso prima di lasciare la parola ai suoi candidati.
Arturo Montecuollo
Il primo intervento è di Arturo Montecuollo, che ringrazia la gestione commissariale dell’ente. Arturo Montecuollo, che non è un volto nuovo della politica cellolese, ha deciso di impegnarsi in questo percorso per completare progetti lasciati in sospeso e realizzare le idee del passato. Consapevole della necessità di favorire i meccanismi di ricerca del lavoro, tra i suoi principali progetti vi sono misure che favoriscano lo sviluppo del territorio, anche attraverso il P.U.C., da redigere tenendo a mente una visione “ad ampio respiro”. Tra le proposte di Montecuollo anche l’implementazione del coinvolgimento dei giovani nella vita del paese, nonché la realizzazione di attività di sostegno continuo alle famiglie.
Pasquale Romano
Il secondo intervento è quello di Pasquale Romano, avvocato cellolese, che ricorda la recente vicenda della ricusazione e successiva riammissione della lista “Cellole nel cuore”: «Abbiamo rischiato di non esserci. Non si vince a tavolino, ma giocando sul campo». Romano ha assicurato che anche queste difficoltà hanno animato la squadra di “Cellole nel cuore” e che sta sfruttando i giorni di campagna elettorale per incontrare la comunità cellolese: «Non dimenticherò le vostre istanze. Dateci fiducia».
Loredana Manfredi
A seguire, l’intervento di Loredana Manfredi, già delegata all’Istruzione, Cultura ed Edilizia scolastica della giunta Compasso I. E proprio alla candidata Sindaco è rivolta una dichiarazione di stima e lealtà: «Mi trovate a suo fianco con lealtà che mi contraddistingue». Un ritorno in campo, dunque, motivato dal voler completare un percorso già intrapreso «anche per senso di responsabilità nei confronti di chi mi ha votato». Queste sono state le principali dichiarazioni della Manfredi, che ha ricordato il suo impegno a favore della promozione di molteplici attività culturali e ha manifestato l’intenzione di promuovere la valorizzazione dell’Alberghiero del Mare, istituto di istruzione superiore di secondo grado ed eccellenza del Comune. La candidata ha infine sottolineato la necessità di ispirare i prossimi cinque anni a valori nobili e duraturi. Non è mancato un riferimento al settore di competenza della candidata, la scuola. «Occorre considerare il mondo della scuola come punto di partenza per una nuova idea della società», ha dichiarato la Manfredi sottolineando al contempo la necessità di promuovere il coordinamento tra enti pubblici, associazioni del territorio e genitori, dando nuovo impulso alle politiche di inclusione. Accanto a tali linee programmatiche occorre promuovere le attività di teatro, musicali e di lettura, realizzando una vera e propria “Politica della cultura” attraverso strumenti finanziari mirati.
Gaetano Palmieri
Il quarto intervento è di Gaetano Palmieri che spiega il motivo che lo ha spinto a ricandidarsi nonostante non abbia ottenuto consensi sufficienti per l’ingresso in Consiglio Comunale due anni fa, quando era candidato nella lista “Cellole Libera”, sempre accanto a Cristina Compasso. Una discesa in campo motivata dalla «speranza di realizzare quanto mi ero proposto di realizzare due anni fa», ha dichiarato Palmieri. Il giovane cellolese non ha dimenticato un passaggio sull’episodio che ha provocato la caduta dell’amministrazione Compasso I, quando «la volontà popolare è stata violentata da pochi». Palmieri ha lanciato alcune idee per lo sviluppo di Cellole, già proposte anche due anni fa, ovvero il recupero del centro storico, anche attraverso la street art, la valorizzazione della biblioteca comunale e la promozione di progetti in grado di coinvolgere i cittadini, ad esempio mediante l’installazione della “Cassetta della posta” all’ingresso del Comune, affinché i cittadini possano portare a conoscenza dell’ente le proprie istanze in tempi celeri. L’intervento di Palmieri si chiude con una domanda, che è quasi un invito alla riflessione: «Mi continuo a porre domande: si può distruggere un’amministrazione senza dare motivazioni?». Forse le motivazioni potrebbero iniziare a darle i tre che firmarono l’atto che provocò la caduta dell’amministrazione, ora candidati al suo fianco.
Giovanni Di Meo
L’intervento di Palmieri è seguito da quello di Giovanni Di Meo, già assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della giunta Compasso I, esperienza che a suo dire gli ha permesso di conoscere le problematiche di Baia Domizia. Difficoltà che sono purtroppo evidenti anche a un osservatore distratto. Viene da chiedersi, ad esempio, per quale motivo Baia Domizia e Baia Felice non siano sufficientemente collegate con Cellole e gli altri comuni. Si parla spesso della necessità di rendere tali località appetibili, di come il turismo sia il volano dell’economia locale, ma non si riesce a creare un collegamento efficiente tra il mare e i punti di interesse, come ad esempio la stazione ferroviaria. Sicuramente riempirà di orgoglio leggere come nuovo nome della stazione “Sessa Aurunca-Roccamonfina-Cellole”, ma speriamo si trovi il modo di collegarla a Cellole e frazioni.
Tra le proposte formulate da Di Meo vi è quella di realizzare i progetti relativi allo stadio comunale già in cantiere e la riqualificazione dell’autodromo di Cellole, «volano per ripresa economica e occupazionale».
Rossella Cappabianca
Molto apprezzata dal pubblico, forse per il netto distacco rispetto agli interventi precedenti, è stata Rossella Cappabianca che ha raccontato ai presenti la sua campagna elettorale. «Abbiamo bisogno di concretezza», ha dichiarato la Cappabianca evidenziando come, al di là delle numerose idee formulabili in campagna elettorale, «i progetti si realizzano sui bisogni reali dei cittadini, che sono nuovi e nascono dal cambiamento sociosanitario che stiamo vivendo». Tra le proposte della Cappabianca vi sono la necessità di «garantire alle famiglie una vita migliore», creare continuità educativa sul territorio e realizzare spazi verdi e un parco infanzia.
Franco Sorgente
Il settimo intervento è quello di Franco Sorgente, atteso da chi si aspettava spiegazioni in merito alla sua candidatura nella lista dell’avv. Cristina Compasso. Una scelta che aveva sorpreso considerando che fu membro di minoranza e firmatario dell’atto che decretò la fine dell’amministrazione Compasso. Tra l’altro alcuni nomi importanti della politica cellolese avevano accolto con favore l’ipotesi di una sua eventuale candidatura a Sindaco. Insomma, temi caldi da affrontare ce n’erano eccome. Chi si aspettava una spiegazione o un cenno anche minimo a quanto accaduto poco meno di un anno fa è rimasto deluso da un intervento che, a dirla tutta, non è risultato troppo convincente.
La motivazione di questa candidatura sembra possa essere riassunta nell’impegno di dare continuità ad un progetto e portare a conclusione attività avviate nelle scorse sue esperienze politiche. Si passa subito ai progetti concreti, come la promozione della sinergia tra Comune e Regione al fine di rilanciare il turismo. Un rilancio del territorio che non può fare a meno di una programmazione efficace degli eventi da organizzare presso l’Arena dei Pini di Baia Domizia, ma anche di eventi apprezzati legati alle tradizioni locali. L’idea è quella di estendere la Sagra dei Fagioli organizzando un mese di eventi per la promozione del Fagiolo cellolese. Nel corso del suo intervento, Franco Sorgente ha proposto un applauso ai candidati delle altre due liste e ha espresso il desiderio di costruire un’amministrazione solida e coesa, che sappia valorizzare e coinvolgere i professionisti. Il candidato ha ribadito la necessità di lavorare al rilancio occupazionale, anche rendendo più vicina l’Europa, non soltanto per i giovani che potrebbero trovare occasioni con il progetto Erasmus+, ma anche per le aziende locali. A tal proposito arriva la proposta dell’istituzione di uno “Sportello Europa” presso il Comune. L’apertura alle proposte offerte a livello europeo da parte di Franco Sorgente potrebbe rivelarsi vincente, soprattutto se letta come occasione di crescita per i giovani che saranno sempre più cittadini europei, ma soprattutto saranno gli imprenditori e i cittadini del futuro.
Angelo Freda
A prendere la parola dopo Franco Sorgente è Angelo Freda che ha innanzitutto espresso un pensiero alla sua famiglia che gli ha «insegnato l’amore per questo territorio ma soprattutto a non mollare mai». Cellole, nella visione di Angelo Freda, è un paese che ha bisogno di programmi. Cuore pulsante dell’economia locale è il litorale domizio, che merita attenzioni maggiori anche attraverso la realizzazione di parchi acquatici e percorsi trekking. Su questo punto il pubblico presente ha iniziato a mormorare. In effetti sembrano progetti irrealizzabili anche a fine mandato, viste le condizioni in cui versa attualmente la frazione cellolese. Ma qualcuno un giorno immaginò, per Baia Domizia, un lungomare e una zona fitness, e probabilmente le avrebbe realizzate se il suo destino fosse stato diverso.
Simona Di Paolo
Dopo il noto geometra cellolese a prendere la parola è stata Simona Di Paolo, che si è detta “contentissima” di far parte della squadra di “Cellole nel cuore”, unita dall’obbiettivo comune della rinascita del territorio. Le proposte fondamentali della Di Paolo riguardano il potenziamento dei servizi già esistenti e la maggiore collaborazione con le strutture già presenti sul territorio, ma soprattutto la promozione dell’ascolto attivo della persona, che deve sentirsi emotivamente accolta dall’ente comunale. Necessario, infine, offrire sostegno alla disabilità, con progetti che permettano di «la disabilità con minori sofferenze».
Arturo Tumolo
L’intervento successivo è quello di Arturo Tumolo, che ha esposto al pubblico la sua proposta relativa alle macroaree di ordine e sicurezza. Occorre, secondo Tumolo, garantire sicurezza a tutti i cittadini, anche mediante l’istituzione di una Commissione Sicurezza che riunisca rappresentanti delle forze di polizia operanti sul territorio, rappresentanti dei quartieri e delle associazioni. Sua, infine, la proposta di sensibilizzare i giovani studenti cellolesi al rispetto delle regole del Codice della Strada, soprattutto in questa fase che vede molti bambini utilizzare il monopattino senza avere adeguata conoscenza delle regole. «Cellole – conclude Tumolo – ha un alto tasso di natalità, ma non è a misura di bambino».
Gli interventi che hanno riscaldato la platea sono stati gli ultimi due, ovvero quelli di Marianna Mauriello e Francesco Lauretano. Sono stati loro, infatti, a fornire qualche spiegazione ai cittadini seppure da angolazioni differenti, come era normale che fosse visto che la fine dell’amministrazione Compasso vide l’una cadere da Presidente del Consiglio Comunale e l’altro da capogruppo della minoranza e firmatario dell’atto decisivo.
Marianna Mauriello
Dal canto suo, Marianna Mauriello ha accusato i suoi ex compagni di squadra di aver interrotto il progetto di “Cellole Libera” proprio nel momento in cui stavano iniziando a capire alcuni meccanismi dell’amministrazione. «Forse stavamo capendo troppo e abbiamo dovuto interrompere i nostri progetti. Cellole non meritava di essere lasciata nell’incertezza totale», sono state le parole della Mauriello che ha assicurato di aver fatto tesoro di quanto appreso durante la sua carica di Presidente del Consiglio Comunale. In particolare ricoprire quel ruolo le ha permesso di comprendere che il cittadino deve essere ascoltato, ma la sua partecipazione deve essere istituzionalizzato ad esempio mediante la costituzione di Consulte. Con il suo intervento la Mauriello ha preso le distanze dai toni aggressivi che caratterizzano troppo spesso la comunicazione anche tramite i social network. Non assenza di argomentazioni, dunque, ma correttezza: «Eravamo corretti, ci contraddistingueva uno stile diverso». Una visione che però non tiene conto di condotte poste in essere da alcuni suoi compagni di squadra al di fuori delle sedi istituzionali che hanno sporcato (e non poco) la visione che molti avevano di quell’amministrazione. Ad ogni modo, l’atteggiamento evidenziato dalla Mauriello nel corso del suo intervento era emerso già durante l’esercizio delle sue funzioni quando era in carica, reso evidente anche dalla diffusione del Manifesto della Comunicazione non ostile.
Nel corso del suo intervento Marianna Mauriello ha poi ricordato l’importanza dell’associazionismo poiché attraverso le associazioni i giovani possono scoprire le loro risorse. E proprio per valorizzare i ragazzi «che non sono merce di scambio», la Mauriello volle che fossero attribuite 10 borse di studio nell’anno 2019, prevedendone altre 20 per l’anno 2020. Durante il suo intervento la candidata ha spiegato che, nonostante la programmazione con lo stanziamento in bilancio, non è stato possibile ripetere l’iniziativa a causa del commissariamento.
Francesco Lauretano
A chiudere il comizio è stato Francesco Lauretano che ha tentato di spiegare ai suoi concittadini cosa lo spinse ad associarsi a coloro che volevano la Compasso e la sua squadra fuori dall’edificio di via Raffaello. È stato l’unico, nel corso del comizio, ad aver ricordato che anche tre di coloro che attualmente sono candidati nella lista “Cellole nel cuore” furono artefici della congiura del 13 dicembre. Ciò che è emerso dalla sua ricostruzione (purtroppo poco dettagliata) è che vi era qualche possibilità di risolvere le divergenze “politicamente”, ma si è preferito concedere ai cittadini il diritto di scegliere perché «quelle poltrone non ci interessano se non provengono dalla scelta popolare». In sostanza la scelta di porre fine ad un’amministrazione in carica da poco più di un anno sarebbe stata dettata dall’intenzione di restituire al corpo elettorale la facoltà di scegliere chi avere alla guida del paese.
Nonostante sopravvivano non poche perplessità, Francesco Lauretano ha tentato di fornire una spiegazione ai cittadini e questo tentativo va apprezzato. Al di là dei dubbi che permangono, ci si potrebbe interrogare sul motivo che ha spinto i tre che potevano risolvere “politicamente” le divergenze a staccare la spina a un’amministrazione che gli elettori avevano premiato da poco più di un anno. Soprattutto rimangono, però, le incertezze circa la natura delle divergenze. Ma questa potranno rivelarcela soltanto gli interni e per avere queste risposte basterà attendere 12 ore. Forse.