Nei primi anni di questo millennio in circostanze casuali si sono incuriositi della particolare capacità artistica della pittrice formiana Civita Centola i coniugi Lidia e Aldo Lisetti. Quest’ultimo era sindaco di Campodimele e da anni organizzava con il sodalizio del Portico di Onofrio da lui fondato manifestazioni e concorsi d’arte e di cultura incoraggiando la partecipazione delle donne, ancora timide e riluttanti ad esporre la loro produzione artistica. Invano Lisetti e la moglie tentarono di convincere l’artista formiana a partecipare a una collettiva al femminile, peraltro sostenuti dall’opera di persuasione del marito, Michele Pannozzo. Aldo Lisetti ricorda: “Civita Centola sin dai banchi di scuola aveva manifestato la vocazione al disegno e alle arti figurative e crescendo aveva continuato a impegnarsi, impadronendosi dell’arte di usare spatole e pennelli.
Da adulta ha prodotto opere significative dedicandone alcune agli amici in occasione di importanti eventi e circostanze commemorative”. Quindi aggiunge: “L’artista si convinse nell’estate 2013 a presentare la sua personale nell’aula del Consiglio comunale di Campodimele, suscitando ampi consensi di critica e di pubblico. A impressionare i numerosi visitatori furono i colori forti di alcuni soggetti caravaggeschi, le espressioni caratteristiche dei ritratti, le pennellate suggestive dei chiaroscuri dei paesaggi. I colori forti di Caravaggio infatti dominano la produzione artistica di Civita Centola, pittrice formiana, che soltanto da pochi anni si era affacciata alle mostre d’arte, offrendosi alle critiche e ai giudizi del pubblico. Nel presentare la mostra ebbi modo di evidenziare che nelle rappresentazioni pittoriche della Centola vi è in ogni dipinto una passione diversa, che si esprime nell’interpretazione della realtà in modi singolari e accattivanti”.
L’artista da queste premesse ha ampliato e raffinato le sue esperienze prendendo il volo che l’ha condotta in Toscana per partecipare a varie manifestazioni artistiche”. Dal 2017 è stata invitata ad alcune collettive nella città di Firenze: “Arte Sacra Natale” nella Cappella di Santa Maria a Novoli; “Donne nell’Arte” e “Artisti di San Marco” nella Basilica di San Marco e, nel 2018, a Villa Vogel. Nello stesso anno è stata anche a Prato nella collettiva, sempre di Arte Sacra, riscuotendo molti riconoscimenti e la pubblicazione della sua biografia e di alcune sue opere su giornali e riviste d’arte. Non per ultimo, nel 2019, ha esposto finalmente a Formia una personale nella Torre di Mola, madrina Lidia Scuderi, che è stata autrice nel 2013 della prima nota critica pubblicata sull’artista, certamente di buon auspicio.