Il Cinghiale ormai sta divenendo un animale domestico. È originario dell’Eurasia e del Nord Africa, nel corso dei millenni è stato a più riprese decimato e successivamente reintrodotto in nuovi ambienti, dove si è peraltro radicato talmente bene, grazie alle sue straordinarie doti di resistenza e di adattabilità, che viene considerato una delle specie di mammiferi a più ampia diffusione ed è arduo tracciarne un profilo tassonomico preciso, in quanto le varie popolazioni, originariamente pure, hanno subito nel tempo l’apporto di esemplari alloctoni o di maiali rinselvatichiti. Da sempre è considerato, al contempo, un’ambita preda per la sua carne e un fiero avversario per la sua tenacia in combattimento. Soltanto nel secolo scorso ha cessato di essere una fonte di cibo di primaria importanza per l’uomo, soppiantato, in questo, dal suo discendente domestico, il maiale.
Appare nella mitologia di molti popoli da protagonista per lo stretto legame con l’uomo. Famose le sette fatiche di Ercole. La terza impresa fu assai più movimentata delle prime. Euristeo, infatti, ingiunse a Ercole di portargli vivo un enorme cinghiale che scorrazzava nel paese di Erimanto, in Arcadia, cosa che l’eroe puntualmente fece.
Nel comprensorio del Golfo di Gaeta i cinghiali stanno proliferando, richiamati anche dai rifiuti urbani, dagli orti e dai giardini, dagli alberi da frutta. Un territorio comunale che li vede proliferare grandemente è quello di Itri.
Una famiglia che vive in prossimità della località Migliorano, al risveglio, ha visto il terreno di proprietà invaso da un intero nucleo familiare che sono riusciti a fotografare prima che si allontanassero. Ormai sono tanti e i cacciatori frenano a stento il loro desiderio di trasformarli in preda da gustare con amici e parenti. Il cinghiale è, ormai, cittadino onorario di Itri. Ormai il mito di Fra Diavolo e il complesso del castello possono andare in pensione, il nuovo protagonista è il cinghiale di Itri. Meriterebbe un monumento, come quello che mostriamo in foto.