DICHIARAZIONE DI VOTO PUNTO N.1 O.D.G. SEDUTA COMITATO ISTITUZIONALE DISTRETTO LT4 DEL 20 MARZO 2025

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La nascita del Consorzio del Distretto LT4 è l’ennesima dimostrazione di come la cattiva
politica sappia creare strutture apparentemente innovative che, nella realtà, diventano strumenti
per mantenere il controllo e il potere. Per dieci anni, il Comune di Fondi (capofila) essenzialmente
ha gestito la convenzione del Distretto LT4 portandolo allo stato di emergenza in cui versa oggi.
Ora, più o meno con gli stessi protagonisti decretano la nascita di questo nuovo carrozzone, senza
assumersi alcuna responsabilità per il fallimento gestionale che hanno contribuito a creare.
Lo stato di assuefazione allo status quo e il torpore intellettuale intorno a questa
operazione è lapalissiana. C’è chi non vuole vedere, chi finge di non capire e chi, senza una ragione
apparente, torna sui propri passi, smentendo sé stesso e le scelte fatte in passato. Il Consorzio
voluto e ordinato dalla regione, rischia di trasformarsi in un organismo inutile, dannoso per i
bilanci comunali e privo di reale controllo e di partecipazione dei rappresentanti delle democrazie
municipali. Anziché rappresentare un’opportunità per migliorare i servizi socio-sanitari, potrebbe
diventare un altro apparato burocratico autoreferenziale, etero diretto, lontano dai bisogni reali di
welfare delle comunità.
Uno degli aspetti più critici è la gestione delle risorse economiche. Anziché essere
impiegate equamente sul territorio, rischiano di favorire alcuni comuni a scapito di altri. La
creazione del Consorzio costruirà un assetto in cui Fondi continuerà a perpetrare un ruolo unico
ed egemonico nella distribuzione delle risorse, con gli altri tre comuni in funzione ancillare e
l’isolamento di Terracina che diventerà il maggiore contributore finanziario. Questa dinamica non
è casuale: è il frutto di un preciso disegno di potere del partito di forza Italia che punta a
marginalizzare una città strategica, Terracina e a sottometterla a processi decisionali.
Cui prodest!! Non certo ai cittadini più fragili e bisognosi di servizi sociali efficienti e ben
organizzati.
Ma il vero esempio di lungimiranza e modernità di pensiero, volendo usare un eufemismo,
è però garantito con la clamorosa esclusione dell’obbligo della parità di genere nella governance.
In un’epoca in cui l’uguaglianza di genere dovrebbe essere acclarata, il Consorzio LT4 si pone come
un’anomalia vergognosa. L’esclusione nella forma giuridica, delle donne dai ruoli decisionali non è
un errore, ma una scelta deliberata che certifica il perpetuarsi di logiche arcaiche e patriarcali. È
un’offesa non solo per chi crede nella parità sostanziale ma per L intero mondo femminile che
merita istituzioni inclusive e moderne.
A peggiorare la situazione, c’è poi la scandalosa decisione di lasciare all’Assemblea
Consortile la determinazione delle indennità del Consiglio di Amministrazione. Un vero e proprio
assegno in bianco alla politica, che potrà decidere compensi e privilegi senza alcun controllo
esterno. E chi pagherà il conto? I comuni consorziati, che ogni anno dovranno destinare risorse dai

propri bilanci per finanziare stipendi e indennità, con il rischio di alimentare un carrozzone
burocratico inutile e costoso. Un vero e proprio poltronificio. In più, nessuno Comune aderente
potrà recedere dal Consorzio prima di tre anni.
A questa discussione seguirà il momento della divisione degli incarichi. Un momento che
non ha nulla di tecnico, ma solo esercizio di potere etero diretto. La meritocrazia e la competenza
saranno superate dalle logiche di appartenenza e di convenienza personale. Senza trasparenza e
controlli adeguati, il Consorzio non sarà altro che un altro ingranaggio del sistema di un politico
locale, incapace di risolvere i problemi, ma bravissimo ad alimentarli.
In un periodo in cui le risorse sono sempre più limitate e la qualità dei servizi peggiora, non
possiamo accettare passivamente l’ennesima struttura burocratica inefficace. Serve una presa di
coscienza collettiva, che eviti la nascita dell’ennesimo Consorzio come quello famigerato degli
Aurunci che tanti debiti ha accumulato negli anni a carico dei bilanci comunali con effetti negativi
ancora in corso, ma soprattutto, servono amministratori locali capaci di essere liberi di governare
le città rispondendo direttamente ai cittadini che li hanno eletti e protesi autenticamente verso il
bene comune.
Per queste ragioni confermiamo il nostro convinto voto contrario allo statuto proposto
nell’ordine del giorno.
Infine, chiediamo che la presente dichiarazione venga allegata al verbale e alla
deliberazione del Comitato Istituzionale odierna e trasmessa, come parte sostanziale e integrale,
ai Consigli Comunali dei Comuni appartenenti al Distretto LT4.

“La democrazia è libertà, è giustizia, è uguaglianza.

Senza giustizia sociale, senza eguaglianza, senza libertà non c’è vera democrazia”

(Cit. Presidente – Sandro Pertini)

IL SINDACO DI SPERLONGA
Armando Cusani

IL SINDACO DI CAMPODIMELE
Tommaso Grossi